Teresa Buonocore

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Rispetto al primo lancio questa notizia è aggiornata qui:

Il femminicidio di Teresa Buonocore, la nostra Sakineh che preferiamo rimuovere

Questa notizia non bucherà. Che noia questi campani onesti che si fanno ammazzare dalla camorra. Dopo il sindaco di Pollica Angelo Vassallo, ammazzato per difendere il territorio, ecco pure la mamma di famiglia sparata perché aveva testimoniato invece di stare zitta (gc).

NAPOLI (20 settembre) – Fu testimone d’accusa decisiva in un processo a un presunto camorrista, condannato in primo grado a oltre 15 anni di carcere. Oggi un commando l’ha uccisa mentre in auto percorreva la rampa di accesso del porto di Napoli.

È stata avvicinata dal suo assassino mentre era al volante della sua auto, una Athos Hyundai. Si chiamava Teresa Buonocore, aveva 51 anni e non aveva mai avuto rapporti con la giustizia. Abitava a Portici con il marito e le figlie. Contrariamente a quanto appreso in un primo momento Teresa Buonocore non è sorella di alcun collaboratore di giustizia. Prima di fare la guida turistica, la donna aveva lavorato per lungo periodo nello studio di un penalista napoletano.
L’agguato, che nelle modalità richiama quelli di pretto stampo camorristico, è stato eseguito in via Ponte dei Francesi, sotto il ponte delle arterie di accesso alle autostrade e sulla rampa e alla zona portuale, motivo per il quale i sopralluoghi sono condotti dalla polizia di frontiera, competente per area interessata, coordinata dal primo dirigente Silvestro Cambria.
Secondo quanto è stato possibile apprendere Teresa Buonocore è stata raggiunta da numerosi colpi di pistola esplosi da un killer mentre era in movimento: l’auto infatti, ha proseguito la sua corsa in maniera incontrollata, per fermarsi contro un pilone del sovrastante ponte autostradale.
I primi a raggiungere la scena del delitto sono stati gli operatori del 118. La conferma della morte e l’orario approssimativo sono stati stabiliti dal medico dell’ambulanza: al centralino del pronto intervento sanitario sono giunte alcune telefonate, forse di probabili testimoni dell’accaduto. Ovviamente gli interlocutori hanno mantenuto l’anonimato.
Con ogni probabilità i killer, almeno in due, dovrebbero essere giunti con una moto e hanno affiancato la Hyundai Athos grigia, intestata a una donna di 72 anni, prima che la Buonocore raggiungesse il traffico cittadino dove la fuga per il commando sarebbe stata certamente più difficoltosa. Non è escluso che i killer stessero seguendo la donna da diverso tempo: la scelta del posto non sembrerebbe casuale. Sul posto sono all’opera gli esperti in ricerca tracce della polizia scientifica.

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