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Brevi-ario latinoamericano 11 – Non solo minatori: i mapuche allo stremo in Cile

INF_NOTA41866_558 [1] In questo numero:

i mapuche in sciopero della fame si avvicinano alla morte in Cile;
Hugo Chávez abbraccia la comunità ebraica di Caracas,
lo Yuan compete con il dollaro in América latina,
Silvio Rodríguez in concerto di solidarietà a Ciudad Juárez,
l’America latina sta meglio e crollano gli aiuti alle ONG,
giornalisti in Honduras massacrati nell’indifferenza,
schizzo di corruzione ad un passo da Lula.

MAPUCHE FINO ALLE ULTIME CONSEGUENZE – Nel silenzio della stampa mondiale (fa eccezione in Italia “Il Manifesto”), che pure mantiene inviati al capo opposto del Cile a seguire il salvataggio dei minatori, è sempre più grave la situazione dei comuneros mapuche in sciopero della fame da 60 giorni per chiedere che contro di loro non siano applicate le leggi antiterrorismo di Augusto Pinochet. Finora il governo di Sebastían Piñera ha proposto solo modifiche marginali. “Continueremo fino alle estreme conseguenze” fanno sapere dal carcere di Temuco.

100917024532_sp_chavez_reuters_226b [2] CHÁVEZ E LA COMUNITA’ EBRAICA – Il presidente venezuelano Hugo Chávez ha incontrato ieri la comunità ebraica venezuelana e ricevuto il rabbino Salomón Cohén (foto). I rappresentanti della comunità ebraica, in un clima ottimo, hanno chiesto a Chávez di ristabilire relazioni diplomatiche con Israele rotte durante i massacri di Gaza del 2009. Nel gennaio 2006 la comunità ebraica venezuelana [3] (insieme a quella statunitense) difese il presidente quando questo fu oggetto di una campagna diffamatoria [4] mondiale che manipolava alcune dichiarazione facendolo passare da antisemita.

LO YUAN IN AMERICA LATINA – Solo nell’ultimo anno gli investimenti cinesi in America latina sono aumentati del 74%. Lo Yuan è una moneta oramai accettata quasi ovunque e tra un terzo e la metà delle transazioni tra il paese asiatico e la regione avvengono senza passare dal dollaro. Commento: come cerco di far notare (spesso deriso) almeno dal 2003, la multilateralità degli investimenti rispetto a quando in politica economica vigeva solo il “Washington Consensus” è uno dei fattori principali per i quali l’America non tornerà ad essere il giardino di casa di nessuno (gc).

MENO AIUTI ALLE ONG – Parallelamente alla crescita dell’America latina, che con poche eccezioni, tra le quali il Venezuela tuttora dipendente dal petrolio, ha superato di slancio la crisi del neoliberismo mondiale, la crisi stessa sta provocando un crollo delle donazioni, soprattutto europee, alle ONG che svolgono programmi sociali. Secondo una nota interessantissima di IPS [5] in Brasile queste si sarebbero addirittura dimezzate nel 2010. Non esagerate!

CORRUZIONE VICINA A LULA – La strettissima collaboratrice di Lula, Erenice Guerra, capo di gabinetto del governo, si è dimessa travolta da molteplici accuse di corruzione. Mancano appena 16 giorni alle elezioni presidenziali in Brasile.

SILVIO A JUÁREZ – Il cantante e parlamentare cubano Silvio Rodríguez, fondatore della “nuova trova cubana” ha tenuto ieri un simbolico concerto davanti a migliaia di persone a Ciudad Juárez, la città al confine tra Messico e Stati Uniti dove è in corso dal 2008 una guerra civile causata dal fallimento del neoliberismo e dal narcotraffico che l’ha portata ad essere considerata la città più violenta al mondo.

ALMENO SEDICI GIORNALISTI AMMAZZATI IN HONDURAS CON LOBO – Da quando a fine gennaio 2010 Porfirio Lobo è succeduto al dittatore di Bergamo Alta Roberto Micheletti sono almeno 16 i giornalisti assassinati in Honduras senza che El País, La Repubblica, Corriere della Sera, Reporter senza Frontiere, SIP, Peacereporter e compagnia cantando battano ciglio rendendosi complici con il silenzio di tali morti.

Noi ricordiamo almeno i loro nomi: Nicolás Jesús Asfura Asfura, Georgino Orellana, Israel Zelaya Díaz, Santiago Rafael Munguía, Carlos Salgado, Osman Rodrigo López Nahum Palacios, Bayardo Mairena, Bernardo Rivera Paz, Joseph Hernández Ochoa, Jorge Alberto Orellana, Gabriel Fino Noriega, David Meza Montesinos, Víctor Manuel Juárez, José Bayardo Mairena, Luis Antonio Chévez, Luis Arturo Mondragón.