Pennellate dall’Honduras (la lotta e la repressione continuano)

Non avevo mai visto aspirare colla. Tantomeno in strada, nel centro di una capitale come Tegucigalpa, in pieno giorno. Qui si vede con facilità. A me prende alla bocca dello stomaco, ai ragazzini al cervello.

Ho capito, documenti alla mano, perché il cardinal Oscar Maradiaga, la speranza progressista nell’ultimo conclave, ha appoggiato i golpisti. Dal ’98 il governo gli passava un appannaggio per spese personali di 100.000 lempiras al mese in un paese dove molta gente non arriva a 3.000. Mel Zelaya aveva osato eliminare questo appannaggio e il cardinale gliel’ha giurata. Ci sono anche storie su ricatti dell’Opus Dei, ma non sono in grado di verificare.

Quello che è sicuro è che in pochi mesi di dittatura l’Opus Dei ha ottenuto la proibizione della pillola del giorno dopo e il carcere per le donne che abortiscono. E ovviamente tutti i finanziamenti di Zelaya per le questioni di genere sono spariti chissà dove.

Ieri mattina alle otto, primo giorno di servizio per il nuovo (vecchio) ministro degli Interni, le strade erano piene di soldati in applicazione alla nuova politica di “mano dura”. Ieri sera i posti di blocco erano ovunque. Finalmente si fa sul serio contro i narcos? A guardare i giornali di destra di oggi hanno scoperto un lanciagranate fuori dalla finestra di un dirigente della Resistenza contro il golpe. Si fa sul serio nel criminalizzare la Resistenza.

Le pauperrime donne indigene coinvolte nei programmi di alfabetizzazione in un paesino del Nord hanno cominciato a rinunciare. Una dirigente di un’associazione contro la violenza alle donne ha cominciato ad indagare: “è che se andiamo ai corsi di alfabetizzazione ci sequestrano e ci portano in Venezuela a fare da schiave a Chávez”.