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Ultimora Honduras: scatta la repressione

Stella Spinelli raccoglie questa drammatica testimonianza dall’Honduras.

"Purtroppo i pazzi si sono dimostrati quello che sono! Meno di un ora fa verso le 5 e mezza del mattino i militari e la polizia hanno attaccato la gente fuori dall´ambasciata del Brasile! Lacrimogeni e spari, repressione dura! Pattuglie ovunque per la capitale. Quella che era una festa nazionale l´hanno trasformata in una tragedia. Arrivano già notizie di molte persone ferite, di bambini che nel fuggi fuggi si sono persi, di arresti a chiunque sia per le strade. Ci sono già molte persone negli ospedali. Nel frattempo da tutto il paese si sta muovendo la gente, con i rischi che comporta mettersi in strada ora. Vi terrà informati se sarà possibile".

Questa la terza mail della cooperante italiana che sta sfidando repressione e coprifuoco pur di far arrivare la verità oltre il muro della censura imposta dal governo golpista. La situazione sta degenerando, com’era prevedibile e in puro stile Micheletti. E la reazione è appena cominciata, dato che l’Honduras si è appena svegliato, a colpi di manganello.

A nulla per ora valgono gli appelli del presidente legittimo, chiuso nell’ambasciata brasiliana a Tegucigalpa, e dei paesi dell’Osa, Stati Uniti in testa, a incamminarsi sulla via del dialogo, verso la democrazia ed elezioni regolari. La violenza è l’unica arma che per adesso dimostrano di conoscere i golpisti.

Stella Spinelli [1]