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Risposta sull’odio di una ragazza di 17 anni

L’associazione Peacelink riceve e pubblica questo messaggio ricevuto da una ragazza di 17 anni.
Marta si sente defraudata, truffata dal governo, e sente di odiare gli Stati Uniti che hanno assassinato Nicola.

Di seguito la lettera e poi un mio tentativo di risposta.

Salve….sono una ragazza di 17 anni, scrivo da Roma. Volevo solamente manifestare
il mio assuoluto disprezzo per quello che hanno fatto a Nicola Calipari
ed alla sua famiglia. Noi giovani possiamo sembrare indifferenti al dolore
e lontani da ciò che in fondo ci è molto vicino, in realtà rendersi conto
che noi veri italiani, non possiamo decidere del nostro futuro nemmeno per
cose di questa portata leva la gioia di crescere ed imparare. Vorrei poter
dire, anche con tutto il male che ci circonda, che non ho paura di affrontare
la vita, nè di vivere in questo mondo, ma quello che penso veramente e che
cerco di nascondere nel mio cuore è che non ho più speranza e non ho più
libertà. Questa volta non basterà chiedere scusa alla famiglia di Calipari,
un nome che ormai è un grande ricordo di dolore, l’Italia si deve allontanare
da ciò che è pericoloso per se stassa e non cercare la forza per sopportare
tra non molto altri colpi, altre perdite. Odio l’America ed odio chi, avendo
la fiducia del proprio popolo non guarda più cosa esso desidera realmente.
Dovìè finito quel nazionalismo che ha fatto grande tanti stati compresa
l’Italia? Quello degli americani è stato un tradimento, un broglio che non
siamo riusciti a riconoscere dall’inizio, o almeno non tutti. L’unica cosa
oggettiva di tutta questa distruzione è che questa è una guerra di pochi,
i quali pensano che la verità non ci riguardi per il semplica fatto che
i nostri militari sono come le truppe di Risiko, non sono considerati cittadini,
comenoi non ci consideriamo in grado di fare pressiono su un governo che
non ascolta più la nostra voce. Grazie per avermi dato la possibilita di
dire ciò che penso. Marta

Cara Marta,
la prima reazione è di fermarsi e confutare quello che dici. La prima reazione è confortarti e rincuorarti, dirti che non è così, che non puoi accettare che una ragazza di 17 anni sia così scoraggiata e non puoi non rispondere con un messaggio positivo.

Ma poi, ma poi… ma poi… non posso mentirti. Non posso non dirti che anche io sono scoraggiato alla stessa maniera, non posso non dirti che se il 90% degli italiani non vuole la guerra e il governo italiano fa la guerra allora la democrazia è oramai una scatola vuota. Non posso non dirti che se il 90% degli italiani vive male in questo mondo precario, e destra e sinistra non fanno nulla contro la precarietà nella quale obbligano noi a vivere allora non hanno senso questa destra ed anche, amaramente, questa sinistra.

Non posso non dirti che se gli Stati Uniti sono quello che tutti i giorni dimostrano di essere, da Guantanamo a Nicola, allora non solo non hanno alcun mandato morale per comandare sul mondo ma sono dei generatori di odio, che meritano il tuo odio Marta. Non solo: sono colpevoli anche per il tuo odio, Marta. Sono colpevoli anche per avere generato in te l’odio.

Non posso non dirti che una volta di più si sta alzando una cortina di fumo per convincerci che Nicola è morto per caso e che tutto va bene in Iraq. Non devi credergli Marta. Nicola non è morto per caso. Marta, non credergli mai, mentono. Mentono sempre, stanno rubandoci la vita a noi come agli iraqueni e dobbiamo fermarli. E alla fine, cara Marta, questo è il messaggio positivo che posso darti: non credergli mai, ricordati, mentono sempre, e fai funzionare il tuo meraviglioso cervello.
Questo mondo è molto brutto Marta. E viviamo in una stagione particolarmente triste. Ma fino a che farai funzionare il tuo cervello, e leggerai, e ti sforzerai di capire e andare oltre le verità ufficiali, e non accetterai nessun dogma, allora, tu e tutte le Marte del mondo, allora ci sarà speranza.
Gennaro Carotenuto