Caso Aldrovandi, rinvio a giudizio per omicidio colposo nel silenzio dei media

Rinviati a giudizio per omicidio colposo i quattro poliziotti del Caso Aldrovandi. La notizia è di cinque giorni fa, ma è stata completamente ignorata dai media.

Apprendo con sorpresa dal blog del giornalista RAI Pino Scaccia a sua volta informato dal blog della madre di Federico Aldrovandi. Per la morte del ragazzo di Ferrara massacrato di botte un anno e mezzo fa, ci sarà un processo. Quattro poliziotti, Paolo Forlani (1961), Enzo Pontani (1965), Luca Pollastri (1970) e Monica Segatto (1964) sono stati rinviati a giudizio per omicidio colposo. Sono imputati del p. e p. dagli art. 113, 51, 55, 40 cpv 589 c.p. perchè, in cooperazione tra loro e consapevoli ciascuno della condotta altrui, in qualità di agenti componenti le volanti alpha 2 e alpha 3, intervenuti in via Ippodromo a seguito di chiamate di privati cittadini che avevano segnalato la condotta molesta e di disturbo di un giovane (successivamente identificato in Federico Aldrovandi), con colpa consistita nell’eccedere i limiti dell’adempimento di un dovere. In chiusura di queste righe si possono leggere i dettagli che hanno motivato il rinvio a giudizio.

Circa un anno fa, sul silenzio totale per questa vicenda, scrissi questo articolo intitolato “Il paese dei conformisti” che tanto più mi sembra attuale oggi. Denunciavo l’indifferenza dell’opinione pubblica, anche e soprattutto di quella democratica, per un caso così grave ma anche scomodo. Era un silenzio insofferente, indifferente, che preferiva far finta che non fosse possibile che in una tranquilla provincia del nord Italia un ragazzino del posto incensurato potesse essere ammazzato di botte in strada dalla polizia.

Oggi devo aggravare il mio giudizio ma parlare anche di “indifferenza indotta”. A un anno e mezzo dalla morte imperdonabile di Federico noto che se la giustizia sta facendo il proprio corso non è certo per merito dei giornali.
Infatti la notizia del rinvio a giudizio è vecchia di cinque giorni (9 gennaio) ma, almeno se andate a cercarla in Google News, scoprite che non se n’è occupato nessuno a parte un sito internet locale, estense.com. Trovo poche righe solo sul Manifesto del giorno 11. Poche righe, una breve. Fa meglio Liberazione, con Checchino Antonini. Sarei ben felice di essere smentito, ma per i grandi quotidiani, La Repubblica, Il Corriere della Sera, ma anche per la RAI, il rinvio a giudizio di quattro poliziotti per omicidio colposo non merita neanche una breve.

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In particolare i quattro poliziotti sono stati rinviati a giudizio per:

1) nell’avere omesso di richiedere immediatamente l’intervento di personale sanitario per le necessarie prestazioni mediche a favore di Federico Aldrovandi descritto dagli stessi agenti in stato di evidente agitazione psicomotoria;
2) nell’avere in maniera imprudente ingaggiato una colluttazione con Federico Aldrovandi al fine di vincerne la resistenza eccedendo i limiti del legittimo intervento; in particolare, pur trovandosi in evidente superiorità numerica, percuotevano Federico Aldrovandi in diverse parti del corpo facendo uso di manganelli (due dei quali andavano rotti) e continuando in tale condotta anche dopo l’immobilazione a terra in posizione prona;
3) nell’avere omesso di prestare le prime cure pur in presenza di richiesta espressa da parte di Aldrovandi che in più occasioni aveva invocato “aiuto” chiedendo altresì di interrompere l’azione violenta con la significativa parola “basta”, mantenendo al contrario lo stesso Federico Aldrovandi, ormai agonizzante, in posizione prona ammanettato, così rendendone più difficoltosa la respirazione;
4) cagionato o comunque concorso a cagionare il decesso di Federico Aldrovandi determinato da insufficienza cardiaca conseguente a difetto di ossigenazione correlato sia dallo sforzo posto in essere dal giovane per resistere alle percosse sia alla posizione prona con polsi ammanettati che ne ha reso maggiormente difficoltosa la respirazione in Ferrara il 25 settembre 2005