Del degrado e dell’intenzionalità dei media italiani

Con Annamaria de Paulis, Gianfranco Coccoli, Raffaele Della Rosa, Maria Stefania Giudici, Jean-Paul Haessig con risposte mie

Annamaria de Paulis: ricordo Repubblica su Panama ai tempi della crisi di Noriega, quando ancora ero giornalista. Arrivò un corrispondente serio, che cercò di vedere le cose con una certa obiettività, invece di limitarsi a demonizzare Noriega e vedere gli altri come santi martiri… In un paio di giorni fu sostituito, indovina da chi? Da… Lucia Annunziata.

Gennaro Carotenuto: Cara Annamaria e tutti. Sempre più spesso ricevo richieste di spiegazioni: perché lo fanno? Perché ieri sera il TG3 ha messo insieme la Cina dove non c’è nessuna libertà di espressione con la Russia, dove c’è a tuo rischio e pericolo, e il Venezuela dove le manifestazioni dell’opposizione si fanno con un maxischermo per ogni piazza di Caracas? Fanno d’ogni erba un fascio nell’unica intenzione che gli spettatori, anche quelli del TG3, non capiscano nulla.

Lo fanno perché ci sono delle pressioni enormi in tal senso. Da dentro e da fuori le redazioni per creare mondi virtuali e realtà precostituite dove in Colombia va tutto bene (o non esiste) e in Venezuela va tutto male.

I motivi a mio modo di vedere sono tre e se ne potrebbe scrivere un libro:

1) gli interessi economici europei fanno che questi siano interessati alla prosecuzione del neoliberismo in America Latina e pertanto condizionino l’intenzionalità dei media in questo senso. L’esempio magistrale è il quotidiano El País di Madrid per il quale non mi pregio di aver lavorato negli anni ’90.

2) i partiti di centrosinistra vedono come il fumo ogni possibile alternativa al neoliberismo che hanno accettato pienamente negli anni ’90. Metterlo in discussione li obbligherebbe a fare autocritica e riaprire un dibattito epocale. Essendo la stampa appaltata per quote a giornalisti in quota partito, il sistema è perfetto.

3) il sistema mediatico è dominato dagli interessi delle multinazionali (azionisti, pubblicità…) e pertanto si fa carriera solo se ci si allinea. Questi impongono dei veri e propri commissari politici di staliniana memoria, soprattutto per fermare chi vuole fare il proprio mestiere.

Gianfranco Coccoli: sono x comunicarti il mio più totale sbigottimento alla notizia trasmessa oggi 30/05 alle ore 19.00 dal tg3 nazionale, non menzionando minimamente i fatti accaduti dal 2003 in poi in Venezuela e accostando i paragoni con la Cina la Russia ed altri paesi dove la libertà di stampa è negata il messaggio che hanno passato era che anche Chávez essendo un dittatore militare negava con la chiusura di due televisioni la libertà di stampa nel proprio paese, se queste sono le conseguenze del partito democratico diventerà certamente un problema ( anche se lo è già) la liberta di opinione nel nostro paese, augurandomi che anche tu abbia sentito la notizia vorrei un tuo commento e complimenti x il tuo sito, un ciao da Gianfranco operaio metalmeccanico delegato fiom-cgil.

Raffaele Della Rosa: E se invece la stragrande maggioranza dei lettori (=clienti) di quei giornali volessero PROPRIO LE CONFORTANTI BUGIE… “il comunismo è morto” “Fidel e Hugo sono come Pol Pot, solo un po’ più furbi? ?lo stato che mette le mani nell’economia è comunque uno stato dittatoriale ed autoritario -del resto non fu Mussolini a fondare l’IRI ??- senza mercato -magari anche dei voti, e perchè no?- non vi è democrazia? Le informazioni che ci dai servono a noi, a quelli che le vogliono e che comunque le cerchiamo. Io poi l’Unità smisi di leggerla da quando non apparivano più i corsivi di Fortebraccio e la Repubblica, sono anni che non riesco a leggerla, NEPPURE GRATIS, tranne articoli di colore (cacca anche quello) del tipo “PENSIONATO SICILIANO DENUNCIA LA VICINA FOCOSA CHE VUOLE SEDURLO”….

Maria Stefania Giudici: Oggi su Repubblica un’altra chicca… stavolta su Cuba.
A proposito dei due pallavolisti che hanno richiesto asilo all’Italia, questo pseudo-giornale dice che sarà molto difficile ottenere il ricongiungimento familiare con il figlio perché a Cuba i bambini sono considerati tutti figli di Fidel e in sub-ordine del Governo e della Rivoluzione, quindi i padri non hanno diritti. Il governo cubano dovrebbe protestare, e chiedere una smentita formale sulle pagine di questo stesso giornalaccio!!!
E che dire del televideo Rai, che “informa” che decine di migliaia di persone hanno protestato in Venezuela contro la chiusura di RCTV la cui unica colpa è l’accusa di aver appoggiato nel 2002 una SOLLEVAZIONE POPOLARE (proprio così) contro Chávez. Non un golpe, una “sollevazione popolare”.

Gennaro Carotenuto: Meno male che non hanno saputo che in Venezuela qualcuno ha fatto uno scherzo, pubblicando un numero falso della Gazzetta Ufficiale nel quale si diceva che a partire dal compimento dei 12 anni tutti i figli maschi sono confiscati dal Governo. Ovviamente la stampa d’opposizione lo ha ripreso e a Caracas c’è molta gente convinta che sia vero.

Jean-Paul Haessig: Manipolazione dei media… Sono rientrato venerdì sera da Amsterdam e avevo accanto a me un ragazzo che lavora per l’OPWC (Organizzazione per la distruzione delle armi chimiche) all’Aia e anche lui mi ha raccontato di quelle storie da farmi rizzare i capelli… dai media che non riportano le notizie in modo corretto, per arrivare alla pressione che gli USA esercitano su questo tipo di organizzazione oltre ad usare per i loro fini le informazioni che queste organizzazioni raccolgono etc.
Ultimo punto…Cuba. Nel ultimo numero del ”Magazine” del Corriere della Sera (il numero del 24 Maggio) c’e’ un articolo di Alessandra Farkas su Cuba. Purtroppo la Farkas non fa altro che riportare la visione di Cuba di Daina Chaviano…

Paolo Rioario: interessante articolo sul magazine del corriere della sera a cura di Alessandra Farkas che intervista una esula cubana Daina Chaviano. Chiaramente emerge come Fidel e la classe dirigente siano despoti assetati di sangue che navigano nell’oro, come la Revolución abbia ucciso la classe media (70% nel 1959) mentre oggi siano tutti poveri. La grande medicina cubana è un’invenzione (che cosa saranno allora i medici spediti nei ranchos venezuelani?) sono gli esuli che devono preoccuparsi della salute dei loro cari spedendo medicinali… Insomma Fidel, come Chávez, è uno Stalin caribeño.

Mariano Grossi: basta leggere Marco Travaglio ed il suo “La scomparsa dei fatti” per capire a che cosa siamo ridotti qui in Italia sul pianeta informazione! Deformazione la chiamerei piuttosto!


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