La doppia morale dei media verso il terrorismo di stato statunitense

Luís Posada Carriles è stato messo in libertà dietro cauzione da un tribunale degli Stati Uniti. Sembra una burla eppure è vero. Organizzatore spietato di squadroni della morte, torturatore e assassino, abbattitore di aerei civili, bombarolo impenitente, assassino reo confesso del cittadino italiano Fabio Di Celmo (ma nessun governo italiano ne ha mai chiesto l’estradizione), Posada Carriles è uno dei peggiori terroristi del XX secolo.

Se la sua liberazione mette a nudo in maniera scandalosa la doppia morale antiterrorista del governo degli Stati Uniti, il silenzio sulla sua liberazione rende ineludibile l’allarme democratico sui media mainstream italiani e internazionali. Nel corso della sua lunga carriera al servizio della CIA, Posada Carriles ha agito principalmente contro Cuba, ma anche in centroamerica e in Venezuela. E’ un dato di fatto che facilita la complicità con il terrorismo di stato da parte dei media. Posada metteva bombe a Cuba per conto della CIA e far saltare in aria dei “negri” cubani, come li definì il suo socio Orlando Bosch, è una colpa veniale o addirittura un merito, per la libera stampa italiana e occidentale.

Le bombe nelle stazioni, negli alberghi, nelle piazze, nelle banche dell’agricoltura, nei treni o negli aerei, tutto quanto chiamiamo terrorismo, non dovrebbe avere colore. Purtroppo la congiura del silenzio su Posada Carriles e chi lo ha armato, testimoniano il contrario.


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