Lega Nord: “Il Che non era comunista”.

L’agenzia Adnkronos  fa sobbalzare e dà un senso ad un noioso pomeriggio influenzale. La Lega Nord di Arzignano, un villaggio sperduto in provincia di Vicenza, forse contaminato dalle lotte contro l’ampliamento della base NATO, sceglie Ernesto Guevara per la sua campagna di  tesseramento e soprattutto lo arruola tra i loro: "il Che non era comunista e dobbiamo smascherare l’appropriazione del ‘Che’ da parte della sinistra". Come dire "Guevara libero, Guevara verde".

Lo slogan è d’effetto, quasi efficace: "La rivoluzione ha cambiato colore". Il Che in verde, una rivoluzione verde, come la nefasta rivoluzione verde voluta dalla Fondazione Rockfeller a partire dagli anni ’40 e che per prima diede un colpo mortale alla biodiversità di questo pianeta.

Ma in fondo che ne sanno i leghisti del Che… soprattutto se a dettare la linea è nientepopodimenoché il segretario della Sezione, signur Signorin Massimo, che al Giornale di Vicenza con poche idee ma ben confuse strilla che “Il Che non era comunista” ed è ora “di smascherare l’appropriazione del ‘Che’ da parte della sinistra".

"Sono venuti in molti a chiedere spiegazioni. Ai simpatizzanti di sinistra è stato difficile spiegare che il ‘Che’ non era comunista, mentre le persone di destra avevano paura che volessimo passare dall’altra parte". A prescindere che vorrei che il signur Signorin Massimo provasse a spiegarlo a me che il Che bombardò Arbenz in Guatemala, che era dalla parte di Batista contro quelli che sbarcarono col Granma con Fidel e che in Bolivia era amico del dittatore René Barrientos che lo fece ammazzare a sangue freddo ma comunque siamo di fronte a una scoperta politologica di portata storica: è proprio il Che a essere dei loro! O questo Signorin è un genio, oppure oramai perdiamo colpi davvero. La Lega è quel partito fatto e votato da centinaia di migliaia di Mastro don Gesualdo, “roba mia vientene con me” e il Che è sempre quello che diceva “Siate sempre capaci di sentire nel più profondo qualunque ingiustizia commessa contro chiunque in qualunque parte del mondo”.

Da uomo del ‘900, sono così turbato che mi viene in mente Mao, la confusione sotto il cielo e il gatto del quale non importava il colore, bastava che acchiappasse i topi. E il Che acchiappa, questo è evidente! Ma scusatemi, prima di sostenere il confronto col Signurin, ho bisogno del mio Che, quello vero, quello a fianco di Fidel.


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