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Honduras, lacrimogeni e proiettili della dittatura contro i movimenti sociali per impedire il ritorno di Mel Zelaya

Mel [1] Esercito e paramilitari golpisti contro il popolo in Honduras. Almeno dieci posti di blocco nei 110 km che separano Tegucigalpa dalla frontiera con lil Nicaragua.

Repressione, lacrimogeni, ma anche proiettili che secondo alcune testimonianze avrebbero causato un morto e almeno due feriti, non stanno impedendo al popolo dell’Honduras, che avanza al canto dell’inno nazionale e di “el pueblo unido jamás será vencido” di ricevere Mel Zelaya.

Il presidente legittimo, che in questo momento è alla frontiera con il Nicaragua, sul punto di forzare l’ingresso nel paese fu deposto da un golpe lo scorso 28 giugno.

Sono momenti di estrema tensione che avvengono sotto la pioggia battente e in regime di coprifuoco imposto dalla dittatura neoliberale dalle ore 12 di oggi ed è altamente probabile che una volta passata la frontiera i militari golpisti agli ordini di Roberto Micheletti tentino di assassinare il presidente legittimo.

Il Fronte di Resistenza contro il Colpo di Stato convoca alla mobilitazione generale contro il governo golpista e chiede al popolo dell’Honduras di esercitare la disobbedienza civile contro il coprifuoco perché proclamato da un governo golpista. Mel Zelaya ha tenuto costantemente contatto e appoggio con il presidente di turno del Mercosur, il presidente paraguayo Fernando Lugo, con il presidente brasiliano Lula e altri governanti integrazionisti.