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Honduras: repressione e morte ma il popolo resiste ai gorilla e vuole fare la storia

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Canale Honduras, a questo link [2] tutti gli aggiornamenti sul golpe in Centroamerica!

Come nell’800, come nel ‘900, vescovoni, padroni ed esercito uniti contro il popolo. Selvaggio, bigotto, reazionario, violento è adesso il golpe in Honduras, dopo una settimana di drôle de guerre, chiaro come il sole, antico come il mondo in pieno XXI secolo.

Almeno due morti confermati, uno dei quali è un ragazzo di sedici anni, ma il lago del suo sangue non sarà mostrato dalle televisioni del pensiero unico.

Adesso ovviamente gli ipocriti daranno la colpa al presidente legittimo Mel Zelaya. L’avevamo avvisato di non tornare dirà il Cardinal Maradiaga. Come se la forza, l’uso della forza, la disposizione all’uso della forza implichi automaticamente la ragione.

Come per i nazisti che si sapeva che erano cattivi allora per i vigliacchi la colpa di tutti i massacri, dalle Ardeatine a Marzabotto, fu tutta dei partigiani che li stuzzicavano. Tanto a noi ci liberano gli americani… E anche adesso sono tutti in attesa di una parola di Barack Obama, come se davvero solo un suo cenno potesse sovvertire la follia dei gorilla.

Forse, ma quel mezzo milione di honduregni nell’aeroporto di Toncontín che mettono in gioco la vita affrontando un esercito golpista armato fino ai denti, e che non indietreggiano di fronte al fuoco, stanno facendo la storia.