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Diritti umani in Argentina

Annalisa Melandri: Caro Gennaro, per una volta  permettimi di non essere d’accordo con te,  è una magra consolazione dire che la liberazione di Luis Gerez è un trionfo per i diritti umani in Argentina.
E anche se con gioia apprendiamo questa  notizia, non possiamo non riflettere sul fatto che ciò che è accaduto è un fallimento, un disastroso fallimento che deve far pensare.
Un uomo che viene crudelmente torturato come decenni addietro, con gli stessi barbari metodi, che gli viene inflitta forse una tortura ancor peggiore di quella subita, cioè rivivere il suo incubo e che probabailmente viene rilasciato solo come monito, come avvertimento alla Democrazia, come tu stesso fai notare, per avvertire che  il Mostro è tornato.è un fallimento  dell’affermazione dei diritti umani soprattutto in Argentina. La  liberazione di Gerez sta a indicare che questo mostro ha agito di nuovo, Gerez aveva il diritto umano di denunciare i suoi aguzzini senza essere minacciato,sequestrato e torturato di nuovo,  questo sarebbe stato il vero, assoluto trionfo dei diritti umani in Argentina. La difesa dei diritti umani deve  pretendere ben più del ritrovamento di un uomo gettato per strada come uno straccio come negli anni più bui delle dittature.Non si può accontentare della liberazione di un prigioniero quando deve invece esigere che non esistano mai più prigionieri.
Ma NUNCA MAS pare che non si possa ancora dire.

Gennaro Carotenuto: Cara Annalisa, la storia non fa salti. Persone come Patti sono state onnipotenti feudatari in crado di decidere della vita e della morte delle persone. Questa volta l’azione decisa del governo democratico ha indotto i sequestratori a liberare l’ostaggio. Ti pare poco? I repressori agiscono disperatamente perché sanno che i processi si faranno e che andranno in galera. Ti pare poco? La battaglia per la verità e giustizia è una battaglia di lunga durata.


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