Referendum: c’erano Silvio, Umberto e io…

giovanniguzzettaSono sempre stato contrario al boicottaggio dei referendum, il craxiano andare a mare.

Ho sempre pensato che chi raccoglie le firme ha diritto ad una risposta che evangelicamente può essere solo un “Sì” o un “No” e che il di più dell’astensione venga dal demonio. Per una volta che mi ero convinto che andare a votare “No” fosse deleterio, considerando l’imposizione di un bipartitismo coatto assolutamente antidemocratica (e fare solo il gioco di Papi) e quindi mi ero piegato alla logica dell’astensione, scopro di essere sulla stessa barca di Berlusconi e Bossi.

Penso però che Silvio faccia politica e sia realista rispetto ai rapporti di forza con la Lega. Invece Dario Franceschini è un idealista (a vocazione maggioritaria) destinato a ben gramo futuro. Se fosse un politico offrirebbe l’astensione referendaria a Casini, Di Pietro e alla sinistra radicale come ramoscello d’ulivo… Ulivo… Ulivo… l’Ulivo… era un aprile di tanti anni fa, eravamo così giovani…

Tornando al mio dilemma, facciamo così: se mezz’ora prima della chiusura dei seggi è ASSOLUTAMENTE sicuro che non c’è il quorum vado a votare. “No”, ovviamente.