Panama all’ONU, Ortega in Nicaragua

Matilde Parisi: Sei sicuro che la nomina di Panama sia una vittoria per l’America Latina
che dimostri come sia possibile finalmente muovere foglia senza che gli USA vogliano?
Perchè allora proprio gli Stati Uniti hanno accolto con soddisfazione tale
vittoria? Non sarà per le loro mire sul prossimo ampliamento del Canale di Panama?

Gennaro Carotenuto: Cara Matilde, ho parlato di pareggio con sapore di vittoria, non di trionfo. Gli Stati Uniti volevano umiliare il continente imponendo ll paese dell’impunità, il Guatemala. Hanno dovuto accettare Panama con Martín che non è il padre, Omar Torrijos, ma non è neanche Mireya Moscoso. Dieci anni fa sarebbe stato impensabile. Poi il bicchiere può anche essere visto mezzo vuoto, ma va ricordato che dieci anni fa Cardoso, Menem e chi per loro avrebbero votato a mani giunte per il Guatemala. O meglio avrebbero votato per il Venezuela, ma quello di Carlos Andrés Pérez.

Questa visione serve per inquadrare meglio lo scandalo suscitato dal ritorno al potere di Daniel Ortega. Daniel è un essere molto squallido, francamente non ci prenderei un caffé, ma è possibile che siccome la sinistra non sa presentare un candidato decente dobbiamo tenerci quello altrettanto o più squallido della destra? Siamo sicuri che Daniel farà peggio di Montealegre? Quando Omero Ciai su Repubblica, in maniera molto viscida, fa dire a Sergio Ramirez che "Daniel è il peggio che poteva succedere al Nicaragua" sta continuando la sporca opera di delegittimazione di qualunque cosa si muova a sinistra in America Latina. E’ possibile che Montealegre vada definito "il giovane brillante economista" senza ricordare che la sua parte politica governa da 16 anni e che in questi 16 anni (di pace e libertà economica) il 10% della popolazione del Nicaragua è stato costretto all’emigrazione? E’ come se dall’Italia fossero partiti 6 milioni di persone. Ho parlato molto a lungo con Ernesto Cardenal il mese scorso a Roma e continuo a tenere il mio giudizio critico personale sulla figura di Daniel ma non per questo avrei considerato positivamente (come invece fanno i Ciai e i Ramirez di turno) un trionfo delle destre. Se tutto il centroamerica non riesce ad esprimere una classe dirigente di valore questo è innanzitutto colpa del sistema coloniale.
Dà retta a me, Matilde. Il bicchiere è mezzo pieno.