Liberoblog, una pubblicità un po’ violenta

Le mie righe di ieri su Gabriele Torsello sono state pubblicate oggi alle 13.08 da Liberoblog. Ma non ho motivi per fare i salti di gioia. Non è una novità, succede in media ogni paio di mesi. Quando questo sito era piccolo piccolo la pubblicazione su Liberoblog faceva registrare dei grandi picchi di visite e con alcuni buoni amici ci siamo conosciuti in questo modo. Adesso delle pubblicazioni di Liberoblog il sito ne risente in positivo solo un po’ e fa un po’ sorridere la pomposa formula che la redazione di Libero usa per comunicarti che hai vinto -a loro insindacabile giudizio- l’Oscar del miglior post italiano del giorno:

"Pensiamo che questo ti possa dare maggiore visibilità sul web e presumibilmente maggiore traffico sul tuo blog, in quanto Libero.it è visitato quotidianamente da milioni di persone. Nel caso tu fossi contrario a questa iniziativa, il cui fine è quello di segnalare ai nostri lettori i contenuti più validi rintracciati nella blogosfera, ti preghiamo di segnalarcelo via e-mail chiedendo la rimozione del tuo post dal servizio. Procederemo immediatamente".

La redazione di LiberoBlog però me l’ha -immediatamente- comunicato per email alle 18.35, ovvero cinque ore e mezzo dopo la pubblicazione, quando sul loro sito c’erano già 150 e più commenti. Se fossi stato contrario all’iniziativa avrei potuto chiedere la rimozione del post solo allora. Ma è un dettaglio.

La stragrande maggioranza dei commenti sono apertamente razzisti, islamofobi o si preoccupano solo che le "loro" tasse non servano per pagare un riscatto per Torsello. Trasudano odio, per Torsello, per la Sgrena, per i pacifisti in genere. Sono pieni di insulti, non al sottoscritto, che sparisce del tutto, pieni di volgarità, pieni di nulla. Le due Simone sono "le due lesbiche", come se fosse un insulto. Il fatto che esista un diritto/dovere di cronaca e che irridere a Torsello è un po’ come irridere ad un pompiere che va a spegnere un incendio, neanche li sfiora. Trasudano odio per chi fa informazione. E’ un paradosso che chi non è informato disprezzi così tanto chi rischia la vita per informare. O forse no: è una rinnovata forma della sindrome di Renzo Tramaglino per il Dottor Azzeccagarbugli.

E’ la solita Italia becera, sguaiata, soprattutto ignorante ed orgogliosa d’esserlo, che sfoga le frustrazioni dietro l’anonimato, oggi in Internet, ieri nei cessi delle stazioni. Mi domando quale sia la politica dei commenti di Liberoblog, forse quella di Radio Radicale del tempo che fu: microfono libero, o meglio, rutto libero.

Credo quindi che sia necessario fare alcune considerazioni che sarebbe interessante se Liberoblog volesse pubblicare:

1) E’ chiaro che pubblicare articoli politicamente orientati ad un pubblico non orientato sia un’operazione funzionale solo a scatenare una vis polemica di bassa lega. Sarebbe divertente se un giorno qualsiasi il Giornale pubblicasse gli editoriali di Liberazione e viceversa. Chi viene pubblicato, magari a sua insaputa, ottiene un ritorno in visite al suo sito, ma più o meno per essere preso a torte in faccia, altro che "contenuti più validi della blogosfera".

2) Nel caso specifico (Torsello) è chiaro che se chi scrive fa delle riflessioni critiche sul movimento pacifista, non lo fa per esporre lo stesso al pubblico ludibrio di una banda di fascistelli. Potrebbe essere vero anche l’opposto ovviamente. Se un elettore di Berlusconi scrivesse sul suo sito delle riflessioni critiche sulla sua parte politica, non sarebbe per far ridere un gruppo di trinariciuti.

Ovvero, se chi scrive, o chiunque altro, sapesse di scrivere ad un pubblico generalista, esporrebbe le sue tesi in modo completamente diverso. Ciò, evidentemente, alla redazione di Liberoblog non interessa, e più che proporre "i contenuti più validi della blogosfera", sembrano tirarli nella fossa dei leoni. In questo senso l’appropriazione da parte di Liberoblog di testi altrui è del tutto indebita perché non è dettata da empatia ma solo dall’utilità della polemica.

3) Liberoblog si comporta come una specie di trattore. Ed è un trattore che non rispetta e abbatte paletti e recinzioni che altri hanno faticosamente -e legittimamente- eretto. Partendo dal presupposto che tu sarai loro immensamente grato per averti fatto l’onore di pubblicarti, non considerano in nessun modo la tua volontà. Ogni post pubblicato su questo sito viene ripubblicato da altri. Per fortuna. Prima di Liberoblog il mio testo su Torsello è stato pubblicato da una decina tra blog e siti e sono loro molto grato. Tutti (o quasi tutti) rispettano la mia semplice politica di copyright che recita:

© Copyright 1995 – 2006 Gennaro Carotenuto. La riproduzione del materiale presente nel sito è consentita a soli fini non commerciali, citando la fonte e l’autore, inserendo un link cliccabile ed inviando un mail di notifica. A fini commerciali è indispensabile contattare preventivamente l’autore.

Liberoblog, evidentemente, si considera al di sopra di questa richiesta. Essendo la loro pubblicazione a fini esclusivamente commerciali, la pubblicazione da parte loro del mio articolo su Liberoblog è illegale e, se ne avessi voglia, potrei perfino quererarli. E’ evidente che la pubblicazione di articoli altrui -casualmente nel mio caso di una persona che scrive per professione- produce a Liberoblog contatti ed utili a costo zero. Da un certo punto di vista è una forma estrema di lavoro precario. Noi prendiamo gratis i tuoi contenuti, ci armiamo un sito che sosteniamo avere milioni di contatti -e quindi si suppone che produca molti utili- ma per il tuo lavoro ti compensiamo con il semplice piacere di esserci. In fondo funziona così anche buona parte della televisione.


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