Siani, un ricordo e un monito

Michele Fronterrè: "A piazza Leonardo c’era una Citroen Mehari verde: il capo riverso sul volante, la guancia sinistra segnata da un rivolo di sangue, così fu assassinato Giancarlo Siani, 26 anni appena compiuti, giovane che, non ancora inquinato dall’imborghesimento e dall’ipocrisia, credeva in quello che faceva e lo faceva purtroppo molto bene."

Come è stato accertato in sede giudiziaria con condanne definitive all’ergastolo, il gruppo di fuoco della camorra entrò in azione, quel 23 settembre 1985, per ordine del clan Nuvoletta, che non aveva gradito un articolo sulla cattura del boss di Torre Annunziata, Valentino Gionta, dove si faceva riferimento a una possibile soffiata del clan di Marano di Napoli.
Quando lo uccisero venne dimenticato per anni e qualcuno cominciò a dire che l’avevano ammazzato per una questione di donne, di uomini, di beghe personali. Si è inquinato tutto. Non si è voluto vedere che invece era un giornalista serio e pulito, che scriveva cose giuste e aveva avuto l’onestà e il coraggio di scrivere anche i nomi di chi stava sfruttando i ragazzini. Il suo ultimo articolo parlava di ragazzini di tredici anni sfruttati come corrieri di droga.

Un ricordo ed un monito, visto che malgrado i sacrifici…

Gennaro Carotenuto: vorrei unire al ricordo di Giancarlo, la solidarietà per Roberto Saviano.


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