Finanziaria e codici bianchi

Con Emiliano Eusebi, Diego Brugnoni, Riccardo Franchi:

Emiliano Eusebi: Ho sentito che la finanziaria 2006 prevederà un pagamento del ticket in caso di pronto soccorso. Mi sapete dare ulteriori informazioni in merito? Se così fosse non sarei molto felice, perchè sono un sostenitore della sanità gratis per tutti.

Gennaro Carotenuto: caro Emiliano, sono i famosi codici bianchi, ovvero i casi valutati di nessuna urgenza. Non mi fa fare i salti di gioia ma non sono contrario perché sta diventando una moda fare qualche ora di fila intasando il pronto soccorso e bypassare i tempi di prenotazione e il pagamento di un normale ticket. Il ticket per i codici bianchi è una pezza che non risolve molto e quest’abitudine -deleteria- di congestionare i pronto soccorso è anche un sintomo di una sclerosi del sistema. Se non ci fossero attese lunghe la gente non spaccerebbe patologie non urgenti come tali.

Diego Brugnoni: Non condivido il tuo giudizio positivo, pur partendo dal comune giudizio sulla redistribuzione. […] Se per un lavoratore dipendente (con coniugi e 2 figli a carico) quasi 800 euro all’anno non cambiano la vita ma di certo la rendono un pelo più serena, non credi vi fossero più ampi margini di tassazione per i redditi alti?
[…] Credo fossero anche utili – sempre in un ottica redistributiva – misure più radicali per abbatteri i costi della politica […].

Gennaro Carotenuto: Caro Diego, il giudizio generale su questo governo e soprattutto sulla classe politica di centrosinistra, difficilmente può essere positivo. Ma io credo che per le famiglie a reddito basso, circa 60 €uro al mese in più rappresentino una bella boccata d’ossigeno. Come per quanto ho scritto a Daniele Massi, si fa redistribuzione con quel che c’è e quindi se sopra i 70.000 € ci sono solo il 2% dei contribuenti allora si fa redistribuzione con loro, così con questa classe politica -e con un fondamentalista neoliberale come ministro dell’Economia- questo brodino mi pare che vada difeso. Chissà se in Italia ci sarà mai una rivoluzione etica che porti alla condanna sociale dell’evasione fiscale con conseguente riduzione esponenziale di questa e ad una moralizzazione dei costi della vita politica. Come sai, sono altre politiche e altre esperienze che “me mueven el piso”.

Riccardo Franchi: L’impressione è che, nella speranza di scegliere il “meno peggio”, gli italiani abbiano mandato al Governo il peggio del peggio […].

Alla guida dell’Italia ritroviamo un complesso finanziario così articolato: SanIntesa con Prodi e i prodiani, Unicredit-Montepaschi con i DS, Capitalia con i rutelliani. A ciò si aggiungano le evidenti influnze della Goldman Sachs sulla politica Italiana (come mostra lo scandalo Prodi-Telecom), i tanti uomini della Goldman (Prodi, Draghi, Tononi…) piazzati in posizione strategiche nelle istituzioni italiane,i tanti uomini Bilderberg cha affollano questo governo (Padoa-Schioppa, Emma Bonino, Prodi..) […] Tanto più che questa Finanziaria, definita redistributiva da alcuni, timidamente redisributiva da altri, non fa che spostare risorse dal sociale (colpendo ad esempio scuola e sanità) alle imprese […].

Gennaro Carotenuto: Caro Riccardo, ho un solo dubbio, ma la prego di credere che non è un dubbio retorico ma reale. Se siamo d’accordo che gente come la Bonino o Rutelli sia “il peggio del peggio” allora Calderoli e Tremonti, che cos’erano?


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