La leggi speciali di Roberto Maroni contro i napoletani

Rispetto al Decreto Legge che fa arrestare sul posto chi in Campania e solo in Campania abbandona dei rifiuti ingombranti in strada, continuo a pensare che se chi scippa un leggerissimo portafogli sta in galera in media tre ore, chi come arma del delitto usa una cucina economica o un frigorifero classe F (che inquina come una locomotiva a carbone) per usare i giusti pesi e le giuste misure non si può aspettare meno di tre anni di galera e perfino il vecchio Beccaria sarebbe d’accordo.

Detto (surrealmente) ciò, immagino il Ministro degli Interni Roberto Maroni al bar a Cantù Cermenate o a Cazzago Brabbia circondato dalla sua gente che gli fa i complimenti e lo riempie di pacche sulle spalle facendogli andare di traverso le arachidi: “bravo! Picchia giù duro! Con questa gente ci vuole il pugno di ferro! Faglielo vedere chi siamo a questi napoletani!”. Perché va bene i negri ma il nemico prevalente per un tipo in camicia verde sono sempre i terroni.

Per quanto mi sforzi non riesco a trovare un altro motivo che non sia la prevalenza della stupidità nello scrivere in un decreto legge che quello che ti fa condannare a tre anni di galera qui, oltre il ponte non è passibile neanche di una multa. Tra l’altro in questo modo un terrone che butta un frigorifero a Cazzago Brabbia puoi solo rondarlo e fumartelo, mentre se un insubro in camicia verde o un industrialotto veneto continua d’accordo con la camorra a sversare rifiuti tossici nel casertano può continuare a farlo tranquillamente. Anzi… Così lo capiscono tutti che il problema sono i napoletani, che sono loro i veri rifiuti tossici!

Propaganda, spacconate, mancanza di cultura in generale e giuridica nel dettaglio, il sentirsi onnipotenti perché abbiamo vinto le elezioni e facciamo come ci pare. Ma soprattutto squallida, meschina, odiosa volontà punitiva verso mezzo paese. E tutto ciò per non dire qui della volontà punitiva verso i migranti.

Ricordate il caso delle presunte devastazioni prima della partita Roma-Napoli del 31 agosto passato. Fu la prova del nove. Chi scrive non è mai stato tenero contro quei trogloditi degli ultras del calcio e se possibile quelli del Napoli li bastonerei personalmente (a patto che Maroni me li tenga fermi, ovvio), ma vivaddio, quel giorno non successe nulla, lo sanno tutti e lo dimostra questa inchiesta di RaiNews24.

Fu una gogna mediatica completamente inventata che però portò alla concreta proibizione per un anno delle trasferte e quattro giornate di squalifica alle curve dello stadio, sanzione classista oltretutto sulla presunzione che chi sfascia i treni va in curva mentre chi va in tribuna viaggia in Rolls. Nonostante fosse senz’altro informato che tra Napoli e Roma fosse successo l’uno per cento di quanto millantato dai media, di fronte alle durissime sanzioni già prese per colpe non commesse il Ministro degli Interni fece un’alzata di spalle e obbiettò: “ma tanto i napoletani meritavano comunque una lezione”.

Per la serie che finalmente al Viminale abbiamo un uomo con il senso della legge.

Del resto ricordate Mariastella Gelmini quando riuscì a dire che la rovina della scuola erano gli insegnanti meridionali e bisognava fargli dei corsi di recupero su base anagrafica? Se all’anagrafe risulti nato qui sei scarso. Se invece sei nato lì, allora sei bravo.

Negli Stati Uniti governa Obama e in Sud Africa l’ANC è oramai una specie di DC inamovibile. Intanto da noi scivoliamo verso l’apartheid… Come ha detto non so più chi… “Obama, ci invadete spontaneamente o dobbiamo proprio rifarlo tutto, il fascismo?”