Viva i compagni piloti dell’Alitalia?

Chealitalia «Siate sempre capaci di sentire nel più profondo qualunque ingiustizia
commessa contro chiunque in qualunque parte del mondo»

Ernesto Che Guevara

Eccoci qui a fare tutti il tifo per i compagni piloti dell’Alitalia, l’unica vera opposizione, l’aristocrazia del proletariato, la punta di lancia della rivoluzione che verrà. Perfino Gabriele Polo, con ammirevole spirito da crocerossina, oramai scrive sul Manifesto un editoriale in loro difesa un giorno sì e un giorno no.

Ma un comandante Alitalia non guadagna 175.000 Euro l’anno? E’ più o meno quello che guadagnano dieci insegnanti fatti fuori da Mariastella Gelmini e una cinquantina di immigrati fatti fuori dalla Camorra senza né pianto né stridore di denti.

Siamo tutti lì a preoccuparci perché Colaninno gli salvi un giorno di ferie in più e loro da privilegggiati dde destra quali sono continuano a fare la pipì fuori del vasino: “e mica siamo colf”, “e guardate che se ci stressate poi cascano gli aerei”. Poi si scusano, ma la cultura è quella che è…

Ma dove s’è vista mai una categoria che può rinunciare al 30% dello stipendio senza colpo ferire? A chi scrive, non so a voi, se gli tagliano il 30% dello stipendio poi nel giro di un mese gli tagliano pure la luce. Silvio Berlusconi disse che noi saremmo coglioni? E invece la verità è che i coglioni sono loro. In aprile l’hanno religiosamente votato tutti dal primo all’ultimo. Lui l’aveva giurato: “non un solo privilegiato perderà un benefit” e guarda con che moneta li ripaga! Gli dà perfino dei comunisti e di vero c’è che i comunisti sono preoccupatissimi in loro difesa.

Ma crocerossina non è solo Gabriele Polo. E’ proprio la sinistra (aggettivazione libera) che trepida sempre di sensibilità e parafrasa e ribattezza “Ernesto Che Alitalia”: «Siate sempre capaci di sentire dal più profondo della vostra tivù qualunque ingiustizia commessa contro qualunque privilegiato sia in grado di farlo sapere al mondo». Com’è possibile che si sia diventati così stupidi da preoccuparci di più dei piloti dell’Alitalia che di 150.000 posti persi nella scuola? Chissà perchè succede. Forse perché i problemi di chi sta peggio sono così inestricabili nell’attuale modello di sviluppo che, come in una rivista patinata, preferiamo preoccuparci dei piccoli drammi di chi ha avuto fortuna nella vita.

Ricorda di quando gli inglesi nel 1992 preferirono John Major a Neil Kinnock. Nonostante la grande maggioranza di loro stesse molto peggio che all’inizio dell’era Thatcher, ma alcuni stavano infinitamente meglio, l’illusione di poter agganciare l’ultimo biglietto della lotteria neoliberale risultò più attraente di rimetter su un po’ di stato sociale. Sarà per quello che volterianamente siamo tutti convinti che «non importa se guadagni dieci volte più di me, te ne fotti di chi lavora nei call center e pure degli operai di Alitalia e hai votato sempre per Forza Italia, ma io che sono di sinistra comunque darò la vita perché tu possa mantenere i tuoi privilegi».

E allora aiuto, poveri compagni piloti! Pensa se un qualsiasi governo se la prendesse davvero con le caste, con tutte le caste e castine incrostate nel pubblico come nel privato. Insorgeremmo! Ci vorrebbe Bava Beccaris! Pensa se facessero una battaglia vera e tagliassero del 30% i compensi dei militari all’estero, dei diplomatici, degli uscieri della Camera… staremmo tutti lì a compitare: “diritti acquisiti”, “diritti acquisiti” oppure tireremo fuori l’evergreen: “il problema è ben altro”. Pensa se davvero volessero abolire le province con quelle migliaia e migliaia di consiglieri inutili che dovrebbero cercarsi un lavoro vero: “lo spirito di servizio”, “la politica”, “il governo del territorio”. Sarà che in fondo speriamo sempre nell’ultimo strapuntino…

Pensa se un Evo Morales italiano dimezzasse lo stipendio suo e di tutti i deputati: “demagogico”, “demagogico”, “populista”, “populista”. Pensa se abolissero quei mangiapane a tradimento dei notai… Non ci si può mettere un impiegato del comune come si fa in mezzo mondo? No, assolutamente no. Può essere pericoloso toccare anche il più spudorato degli sprechi e il più scandaloso dei privilegi! “Si sa come si comincia e non si sa come si va a finire”. E allora: Viva i compagni notai! Viva i compagni piloti! Nel dubbio preferiremo sempre essere lì a difendere qualsiasi privilegio, qualsiasi privilegiato… l’ingiustizia… ce l’abbiamo nel sangue…