La Repubblica su Posada Carriles

Mi annoio molto e mi sento pedante, ma mi sono sentito in dovere di scrivere a La Repubblica per le affermazioni false e tendenziose contenute nell’articolo di Alessandro Oppes su Posada Carriles.

All’attenzione della redazione del quotidiano la Repubblica,
Vi segnalo che l’articolo a pagina 22 di Repubblica di oggi, a firma Alessandro Oppes, contiene almeno due affermazioni incomprensibilmente sbagliate e che sono chiaramente frutto della superficiale conoscenza di fatti per altro molto noti, del vostro inviato a Salamanc
a.

In primo luogo il terrorista Luís Posada Carriles non è il "presunto" autore materiale dell’attentato del 1976 all’aereo nel quale morirono 73 persone. Non solo Posada Carriles è stato condannato in via definitiva (ed anche la presunzione d’innocenza ha un limite), ma sia lui che il suo complice Orlando Bosch rivendicano i fatti e questo dovrebbe poner fine ad ogni ragionevole dubbio. Esiste una registrazione di una intervista di quest’ultimo ad una televisione anticastrista di Miami, dove questo si vanta del crimine e dice che in fondo non è successo nulla di grave perché le vittime "erano solo dei negretti". E’ un fatto molto noto e del tutto centrale per chi si occupa di America Latina e visto che sull’aereo delle Barbados si è scritto a fiumi mi sorprende che Oppes parli di presunto colpevole. I fatti sono totalmente conclamati e non solo per via giudiziaria.

In secondo luogo Posada Carriles non è detenuto come "presunto autore" del crimine (e di centinaia di altri attentati) come scrive Oppes. E’ invece detenuto, in condizioni di totale privilegio, per ingresso illegale negli Stati Uniti. Qui non potrebbe essere incriminato per terrorismo visto che (anche questo è conclamato), tutta la sua carriera terroristica, è stata in accordo con la CIA. Che piaccia o no, che sia scomoda o no, questa è la realtà. La soluzione dell’arresto per ingresso illegale negli Stati Uniti è stata presa proprio per avere un motivo per non estradare il terrorista, come sarebbe altrimenti ineludibile a causa dei trattati bilaterali vigenti in maniera di estradizione tra Venezuela e Stati Uniti e per i quali gli SU sono inadempienti. Nessuno, neanche negli Stati Uniti dubita sul fatto che Posada Carriles sia colpevole.

Piuttosto va sottolineato il silenzio assoluto sul fatto che Posada Carriles rivendica di essere l’autore materiale anche dell’assassinio del cittadino italiano Fabio Di Celmo a l’Avana. Come afferma lui stesso: "si trovava nel posto sbagliato al momento sbagliato e dormo sonni tranquilli". L’Italia avrebbe titoli e il dovere morale di chiedere l’estradizione del reo confesso Posada Carriles per l’assassinio del nostro concittadino, ma nessun passo è stato fatto in tal senso dalle nostre autorità.

Il caso Posada Carriles (e il caso Di Celmo per noi) sono cruciali per esaminare la doppia morale in maniera di terrorismo e terrorismo di stato da parte del governo degli Stati Uniti e sono convinto che è nel vostro interesse una maggior accuratezza nel seguire questo caso sul quale, come si è visto a Salamanca, c’è la totale coincidenza di vedute di tutti i governi latinoamericani (non solo di quello di Fidel Castro e di Hugo Chávez) e della Spagna. Tale doppia morale è oramai percepita come intollerabile anche dai governi più vicini a quello degli Stati Uniti.

Rispetto anche se non sempre condivido le posizioni del vostro quotidiano su Cuba, ma la disinformazione che traspare dagli scritti di Oppes non credo supporti l’unica causa che dovreste sposare: quella della corretta informazione.

cordialmente,