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In Egitto si vota con i giornalisti in galera

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Nell’Egitto dove oggi si vota per la nuova costituzione, tre lavoratori di Al Jazeera, Mohamed Fahmy, Baher Mohamed e il corrispondente Peter Greste, quest’ultimo di nazionalità australiana, sono arbitrariamente detenuti dal 29 dicembre dello scorso anno. No, non cercate i loro nomi su [2] Reporter senza Frontiere che non si occupa più d’Egitto da quando questo è tornato ad essere una sostanziale dittatura militare filo-occidentale. Anche se non sono stati finora incriminati di alcun reato, le accuse nei confronti dei lavoratori di Al Jazeera andrebbero dall’attentato alla sicurezza dello stato al terrorismo. Dopo 15 giorni di prigione in condizioni deplorevoli, la loro detenzione è stata prolungata per altri 15 giorni. Almeno altri cinque giornalisti [3] sono imprigionati arbitrariamente nel paese fin dal golpe dello scorso luglio quando oltre trenta comunicatori furono arrestati. Nelle ultime ore è stato firmato un appello per la loro libertà da 46 figure dei principali broadcast internazionali tra le quali Christiane Amanpour della CNN.