Barilla è libero?

Rispetto alla polemica su Barilla e famiglie omosessuali, che sta diventando un caso internazionale perché all’estero piace la pasta ma non è ammessa l’omofobia, leggo ovunque che Barilla sarebbe “libero” di rivolgersi al target che preferisce per le sue campagne e di utilizzare il messaggio che ritiene più opportuno. Non sono affatto d’accordo.

Non sono d’accordo che uno dei principali investitori pubblicitari del paese sia libero di imporre quotidianamente, insistentemente, martellantemente una “comunicazione pubblica” basata su un messaggio solo apparentemente neutro, ma nella realtà dichiaratamente discriminatorio verso tutte le famiglie non “tradizionali”, famiglie omosessuali, monoparentali, solo mamme, solo papà, famiglie allargate, miste per nazionalità, coinquilini, persone sole per scelta o fatalità.

Come esiste una “responsabilità sociale d’impresa” tanto più esiste una responsabilità sociale nella pubblicità che entra nelle case a tutte le ore. Infatti, per esempio, la pubblicità ingannevole viene sanzionata, così come rigidi regolamenti evitano o limitano la pubblicità di prodotti nocivi. La conseguenza di ciò è che anche la pubblicità non è libera di cercare cinicamente solo il massimo profitto, lasciando morti e feriti alle sue spalle, ma deve sempre e comunque essere oggetto di riflessione, dibattito ed eventualmente correzione o sanzione. Ciò tanto più quando parliamo di un prodotto di così ampia diffusione.

Il Barilla reazionario (che non è un caso che trovi la pronta solidarietà dell’ultradestra neofascista, razzista e omofoba di Forza Nuova) che sceglie di rappresentare solo la famiglia cosiddetta tradizionale, e rifiuta di rappresentare la società nei suoi mille colori e sfaccettature, senza doversi per questo far carico di studi sociologici, contribuisce a favorire un clima culturale discriminatorio in un paese che avrebbe bisogno dell’esatto contrario.

Lo sprezzo con il quale afferma «se ai gay non sta bene possono mangiare un’altra pasta» e il suo proposito dichiarato di esaltare la centralità della donna come angelo del focolare, come fossimo ancora nel ventennio, non lascia alcuna possibilità di malinteso: da oggi in poi l’Italia civile #boicottabarilla. Sul mercato della pasta ce n’è per tutti i gusti. E poi… verrebbe voglia di domandare: ma a cosa ti serve produrre più di cento tipi diversi di pasta per una sola famiglia?