- Gennaro Carotenuto - https://www.gennarocarotenuto.it -

Chi è la gente di Chiaiano

NapoliChiaiano [1] 

 

Chissà il resto d’Italia come se l’immagina uno che abita in Via Cupa del Cane, a Chiaiano, a pochi metri dalla discarica l’apertura della quale deve già salvare l’immagine del governo Berlusconi.

Questo si è infilato in un vicolo cieco per il quale o passa sopra i manifestanti, a qualunque prezzo, o ha già perso una fetta importante di credibilità.

L’immaginario collettivo, orientato dai media, dipinge gli abitanti di Chiaiano e dell’hinterland napoletano come se fossero tutti dei trogloditi semianalfabeti che vivono di espedienti, spaccio, commercio illegale, ovviamente sempre e tutti manovrati dalla camorra.

Questa suburra incivile non ha diritto di protestare, ristabilire l’ordine è indispensabile, a volte il manganello è necessario, dicono a destra mentre da sinistra le tre scimmiette non vedono, non sentono e non parlano.

Come si è arrivati a questo punto non importa, e i rifiuti da qualche parte bisogna metterli, meglio che tocchi a loro, branco di trogloditi. Non importa che la Campania, con la complicità dei politici e degli industriali del Veneto, della Lombardia, dell’Emilia Romagna (buoni quelli…) sia da trent’anni lo sversatoio dei rifiuti d’Italia. Non importa che i politici e gli imprenditori veneti facciano affari con la camorra. Basta che a pagare non siano i cittadini veneti ma quelli campani.

Non importa che la provincia di Napoli sia la penultima per dimensione d’Italia (un fazzoletto) e la terza per popolazione e quindi materialmente un posto dove mettere i rifiuti non c’è. Napoli deve fare la propria parte, le intimano. Ricordano del nimby (non nel mio giardino) per irridere alle ragioni di questa gente, e li descrivono come ignoranti ed egoisti che vogliono fermare la civiltà.

Non importa, ed è la cosa più importante, se il piano del governo risolve o meno il problema dei rifiuti e tre lustri di malversazioni, non importa se quella imposta è davvero una soluzione praticabile oppure no. L’importante è vincere il braccio di ferro, da una parte la “linea della fermezza” del governo, dall’altra i trogloditi.

Casualmente conosco una giovane coppia che abita nell’epicentro di una discarica. Entrambi impiegati (anche laureati se per qualcuno fosse importante), hanno due bambini piccoli. Hanno comprato un appartamento modesto contando sul fatto che il piano regolatore prevedeva (carta canta) che affacciasse su di un parco. Tra una permuta e il mutuo da 200.000 euro dovranno pagare per trent’anni lavorando duramente.

I bambini dovevano giocare nel parco, ma da un giorno all’altro qualcuno ha deciso per loro che dovranno giocare in una discarica, E ha deciso per loro che centinaia di camion dovranno passare sotto la loro cameretta 365 giorni all’anno. La casa vale oggi un quarto di quello che valeva cinque anni fa (perchè anche a Chiaiano, o a Pianura un appartamento di 80 metri vale 400.000 Euro e non è colpa della camorra ma di questo modello di sviluppo) e loro non la possono né vendere, né lasciare il lavoro. Con la discarica perdono materialmente tutto, sono costretti a restare lì.

Mala suerte, a chi tocca tocca, come uno scippo, o un terremoto o un tumore che prende a te e non a lui, e non sai perchè. Meglio a loro comunque, trogloditi nullafacenti. Come loro in piazza scendono migliaia di famiglie normali e vecchi contadini che salvaguardano il piccolo orto di una vita ormai lambito dalla metropoli in una terra modellata dal millenario lavoro contadino.

Sono famiglie piccolo borghesi come ve ne sono in tutta Italia, che vogliono solo vivere in pace, e che non sono né manovrate dalla camorra, né dai verdi. Sono famiglie che stanno lottando per la loro vita. Tutti sanno che hanno già perso perchè il governo non può perdere e perchè non c’è opposizione. Ma loro non possono arrendersi e non si arrenderanno. E questa storia finirà molto male.