Domani a Radio3Mondo si parla del sequestro di Evo Morales nei cieli d’Europa

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Domattina alle 11, salvo cambiamenti di programma dovuti alla situazione egiziana, sarò intervistato da Radio3Mondo sul caso della chiusura dello spazio aereo di vari paesi europei, tra i quali l’Italia e la Francia,  al sorvolo dell’aereo di stato boliviano, un Dassault Falcon 900, con a bordo il presidente Evo Morales di ritorno da un vertice a Mosca tra paesi produttori di gas.

La questione – mentre il presidente Morales, dopo essere stato trattenuto contro la sua volontà nell’aeroporto di Vienna per 14 ore, sta rientrando a La Paz – è fin troppo chiara. Per evitare un eventuale asilo politico a Edward Snowden, o più probabilmente per inscenare un teatrino mediatico per far vedere di star facendo qualcosa, sono state violate dai governi della NATO alcune decine di trattati internazionali, da quelli sull’immunità diplomatica a quelli aeronautici. Un capo di stato di un governo amico, con il quale s’intrattengono normali relazioni diplomatiche, violandone l’immunità è stato trattenuto contro la propria volontà innescando una crisi internazionale che solo la prudenza delle organizzazioni continentali latinoamericane e la moderazione del ministro degli esteri boliviano David Choquehuanca e del vice-presidente, il grande Álvaro García Linera, ha evitato degenerasse.

Il complesso mediatico monopolista ha rilevato col solito sprezzo e colonialismo mentale l’indignazione dei capi di stato della regione e la preoccupazione dell’organizzazione di difesa latinoamericana UNASUR, con la ferma presa di posizione del presidente pro-tempore, il peruviano Ollanta Humala e di Rafael Correa. Mentre il presidente uruguayano Mujica dichiarava la propria indignazione, di fronte al fermo rifiuto di Morales di vedere calpestata la propria immunità e la propria dignità, la presidente argentina Cristina Fernández ha twittato: “semplicemente perfetto Evo”.

Immaginate se il Brasile o il Venezuela avessero riservato lo stesso trattamento a Hollande, Rajoy o Cameron. E se Snowden fosse stato cubano o cinese e avesse rivelato un sistema di spionaggio quale quello impiantato dai paesi anglosassoni contro i propri alleati? Sarebbe trattato oggi come un eroe internazionale.

Al contrario Snowden, che ha come unico merito di aver palesato una volta di più quanto ipocrite siano le rivendicazioni di primogenitura dei paesi occidentali rispetto a temi quali i diritti civili, ormai è comparato ad un Osama Bin Laden. Per prenderlo gli occidentali sono disposti a violare l’immunità di un capo di stato amico reo di dichiarare, come in forme simili hanno fatto un paio di dozzine di altri governanti, che avrebbe studiato il caso di un’eventuale richiesta d’asilo. Si salva l’Austria ma la credibilità di Francia, Italia, Spagna e Portogallo esce a pezzi da questo episodio di pirateria aeronautica. Incapaci di esigere rispetto dai governi anglosassoni che li spiano da decenni da Echelon a Prism si mettono in riga nel prestarsi a un vero orrore diplomatico come quello andato in scena stanotte. Al contrario i paesi integrazionisti latinoamericani hanno finalmente preso sul serio i concetti di sovranità nazionale e di diritto d’asilo. I cittadini della Patria Grande possono esserne orgogliosi.