Il Centro America fa fatica a sommarsi all’ondata progressista latinoamericana. Ma le cose si possono modificare rapidamente. Lo ha dimostrato in Honduras un grande sciopero generale, represso duramente, che ha portato 100.000 persone nella capitale Tegucigalpa e in venti punti del paese.
Lo sciopero è stato convocato dalle principali organizzazioni sociali e sindacali del paese con una piattaforma di dodici richieste fondamentali al governo di Manuel Zelaya, pallidamente di centro sinistra.
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