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Cile, lo scandalo del video dell’esercito: “ucciderò argentini, fucilerò boliviani, sgozzerò peruviani”

Credono di essere in un remake creolo di Full Metal Jacket i marinai cileni che si addestrano tra i passanti a Viña del Mar. Gli slogan, che si ascoltano chiaramente, sono atroci: “ucciderò argentini, fucilerò boliviani, sgozzerò peruviani”. In essi c’è tutta la storia del barbaro militarismo cileno, ancor di più alieno oggi dall’America latina integrazionista ch’è un luogo di pace in un mondo di conflitti e guerre.

Adesso inizia il rimpallo di responsabilità di fronte a tanta xenofobia violenta verso tutti i paesi confinanti. Di fronte all’enorme scandalo continentale, veicolato vivaddio dalla Rete, il governo ha aperto un’inchiesta ma uno dei partiti di governo, l’UDI (destra) ha già espresso solidarietà all’armata. La toppa è stata anche peggiore del buco: “sono gli stessi canti di sempre” hanno blaterato. Ovvero tra Pinochet e vent’anni di democrazia nulla cambia per i militari cileni.

Finirà in patria in una bolla di sapone, o saranno puniti pochi coscritti e al massimo qualche sottufficiale, ma la cultura militarista e antilatinoamericana cilena resterà impune per l’ennesima volta. Come abbiamo più volte denunciato in questo sito, il Cile, nonostante sia inserito in un contesto geopolitico senza alcuna tensione bellica, continua a spendere in Difesa il triplo di tutti i suoi vicini (circa il 4.5% del PIL contro una media continentale -eccetto la Colombia- di poco superiore all’1.5%). Considerano gli indigeni mapuche come terroristi e la presenza di forti movimenti sociali boliviani (piena ideologia Bush) ha meritato in questi anni investimenti milionari in sottomarini e aerei da guerra. Qualche anno fa il latinoamericanista di La Repubblica, Omero Ciai, prese le difese dei militari cileni: “si sentono odiati”. Domandatevi, una volta di più, perché.