Ma il PD cosa promette?

Sì, va bene, Berlusconi è un furbo e un bugiardo matricolato ma agli italiani dalla memoria corta, che non sono capaci di leggere il bluff, il re di Bunga Bunga sta offrendo, restituendo in contanti qualche Euro d’IMU, qualcosa di tangibile. È una versione al ribasso del nuovo miracolo italiano, del milione di posti di lavori, della scrivania di Bruno Vespa, dell’abolizione dell’ICI, ma è qualcosa.

Lo stesso manifesto elettorale (foto) prospetta uno scambio chiaro e apparentemente senza trucchi: voto in cambio di una cifra concreta che l’elettore ha già pagato e quindi conosce benissimo. Achille Lauro realoaded. Possiamo farci tutti una gran risata (tra noi), o far vedere (tra alfabetizzati) che carta canta e che l’IMU che ora vuol restituire l’ha votata anche lui, ma nel frattempo il pareggio, come nel 2006, si avvicina, lasciando l’Italia nei torbidi di un’ingovernabilità da incubo.

Si può capire che il Partito Democratico, con la sua stampella SEL, si pregi di essere un partito di persone serie (o comunque meno peggio di quanto offre la concorrenza) ma questa è un’opzione neanche più tanto spendibile presso la cosiddetta «classe media riflessiva» che l’ha fin qui sostenuto. Pierluigi Bersani, Matteo Renzi, Nichi Vendola non sono dei piazzisti (e contro Silvio perderebbero sempre), e non desideriamo lo diventino ora, ma allo stesso tempo una domanda angoscia molti in questa retta finale di campagna elettorale. Cos’ha da offrire il centro-sinistra alla rabbia degli italiani? Cos’ha da offrire alla speranza degli italiani di un avvenire migliore? Il fiscal compact? L’ordine neoliberale imposto della BCE? La flex-security? La necessità -ineludibile- di mantenere il paese in Europa? Astrazioni per quel 70% di connazionali analfabeti di ritorno.

No, come Don Abbondio, non possono darsi un coraggio che non hanno e dire e fare cose di sinistra che non sono loro cifra. Non parliamo di F35 e neanche di diritti civili (quantunque…). Ma quella rabbia e quella speranza possono essere così bellamente eluse dal PD? Anche solo strumentalmente perlomeno individuate punti programmatici ecumenicamente condivisibili, cose delle quali le masse potrebbero discutere con la possibilità di misurare davvero la buona fede del centro sinistra. Trovate e proponete cose che per tanti italiani potrebbero essere giuste e risarcitorie e che facciano votare non solo con la testa ma anche un po’ con il cuore.

Non sta a chi scrive trovare la copertura finanziaria, ma il centro-sinistra potrebbe lanciare due promesse, da realizzare immediatamente. Provo a proporne una per la speranza e una per la rabbia. Per la speranza, e per arginare la spaventosa crisi demografica che soffre l’Italia, potrebbe esserci un assegno mensile di 500 Euro almeno fino all’inserimento dei nuovi nati nella scuola primaria, con un aumento ulteriore per i figli successivi al primo. 6.000 € l’anno per 6 anni per ogni bambino nato in Italia. Necessario, giusto per l’Italia giusta, buono per i genitori in difficoltà, per gli aspiranti tali e per i nonni e solo una frazione di quanto fa, per esempio, la Francia. 6.000 € non per tirar fuori le mamme dal mercato del lavoro ma per permettere loro di rimanerci instaurando un circolo virtuoso di lungo termine. Per la rabbia potrebbe esserci una misura concreta anticasta, fate voi, dimezzatevi lo stipendio, abolite i vitalizi, cancellate il finanziamento pubblico ma proponete (e poi fate) qualcosa di grosso, tangibile, visibile.

Possiamo ridere di Berlusconi, ma in queste settimane non si risparmierà neanche per un secondo nell’imbonire gli italiani. La presunzione per la quale l’essere in vantaggio consigli il basso profilo sempre e comunque, potrebbe produrre un risveglio amarissimo all’alba del 26 febbraio.