Ve lo meritate Berlusconi!

TouadiL’edulcorazione postvoto della Lega, la peggior modernità neoliberale di Silvio, il grande bluff della Sinistra Arcobaleno e dell’ambientalismo del NO, mentre si forma il parlamento dei peggiori (ma viva Jean Leonard Touadi).

Si affannano i media per farceli piacere i nuovi trionfatori, e domani i romani si ritroveranno perfino con un sindaco, Gianni Alemanno, con la croce celtica al collo. C’è una corsa a spiegare la Lega con toni soft. La Lega come i catalani moderati di Convergencia i Uniò? Fantasie.

In Catalogna, con tutti i difetti, è catalano chi vive in Catalogna, e chiusa la discussione. In Padania non sarai mai padano neanche dopo una vita, neanche se voti Lega.

E se sei straniero, per loro, non dovresti votare mai, in una concezione tuttora di sangue della comunità.

Siccome l’hanno votata in molti, troppi, la Lega, allora non deve essere così male, non dev’essere più regressiva, e giù a spiegare in positivo il rapporto con il territorio, edulcorando il blut und boden pedemontano, con un bla bla impudico dove gli istinti peggiori vengono fatti passare come sani, dove l’egoismo sociale è considerato un apporto positivo alla crescita della società.

Non ci sto: il risultato della Lega è nella migliore delle ipotesi il simbolo dell’impazzimento di una società senza progetto dove trionfa il tutto e subito, il non progetto neoliberale dove intanto arraffo quello che posso e poi vediamo, dove il soldo viene prima di tutto. E’ un’analisi già fatta molte volte, ma non essendo cambiato nulla dei fattori, il prodotto non può cambiare solo perchè nel frattempo è impazzita più gente.

Ha forse un progetto Silvio Berlusconi che non sia il tornaconto proprio e delle lobby di riferimento, dai tassisti ai pubblicitari? Chi può definire Berlusconi liberale? Chi può definire Berlusconi conservatore? Chi può definirlo thatcheriano? Chi può definirlo ratzingeriano? Berlusconi, anche il “Berlusconi ter” che incombe, è il simbolo del si salvi chi può. Ognuno pensi più che mai a se stesso, chi ha un lavoro se lo tenga stretto, chi non ce l’ha si fotta. E cosa importa che senza ICI e senza bollo auto, magari si chiuderà un ospedale. Se la salute ci assiste, meglio di niente, e meno male che Silvio c’è.

Analizzando quei flussi, che dicono che il 30% dei voti della sinistra radicale è saltata di là (soprattutto alla Lega ma anche al PDL dove la Lega non c’era) non ci si può piegare all’idea che gli elettori hanno sempre ragione, ma non si può neanche concludere che hanno sempre torto. In quel voto alla Lega da parte di centinaia di migliaia di persone che avevano votato a sinistra e contro Berlusconi appena due anni fa, come nell’astensione di altri, c’è un disperato grido, un “que se vayan todos” (tutti i politici a casa) delle piazze argentine nel 2002. Gli elettori di sinistra hanno cominciato dai loro, “que se vayan todos”, quelli di destra non li hanno seguiti, ma i nodi sono tutti lì, la classe dirigente non è migliore, anzi è ulteriormente peggiorata e sembra un incubo se si pensa alle pessime liste imbottite di burocrati di partito che presentavano sia il PD che la SA.

Non hanno avuto torto per esempio gli elettori a leggere il grande vergognoso bluff della Sinistra Arcobaleno. Alfonso Pecoraro Scanio, il peggiore, oggi fa finta di dimettersi per rifarsi meglio il proprio partito personale (Langer dove sei?). Franco Giordano non prova neanche a fare autocritica e sembra una marionetta nelle mani dell’amico intimo di donna Assunta Almirante, Fausto Bertinotti, imposto senza alcuna democrazia candidato premier. In quel “rilanciare il progetto” che gli elettori hanno già completamente respinto, c’è la presunzione del centralismo democratico senza né la responsabilità né soprattutto la cultura che questo sapeva esprimere e che tradotto al XXI secolo vuol dire solo: comandiamo noi.

Adesso udite udite, ma s’era detto da sempre, l’impazzimento potrebbe produrre più schegge. I bertinottiani restano con i mussiani (quanti voti ha portato alla SA il peggior ministro del governo Prodi?) che non saprebbero dove andare se non tornare al PD con la coda tra le gambe, ma gli altri con Ferrero a capo se ne andranno in una nuova Rifondazione che giammai starà con l’odiato Diliberto che si trincera anche lui dietro l’identità comunista, identità evidentemente incompatibile con l’identità comunista di Ferrero che è a sua volta incompatibile con l’identità comunista di Ferrando, a sua volta incompatibile con l’identità comunista di Turigliatto, a sua volta… patetici.

Intanto affonda nelle urne l’ambientalismo del NO, sempre NO, fortissimamente NO dei parolai come Alfonso Pecoraro Scanio. Quell’ambientalismo che non critica mai le migliaia di inquinantissimi voli low cost sulle nostre teste (bloccate Orio al Serio se siete uomini!) perché… come sono belle le nostre riunioni di movimento a Barcellona o a Londra a 50 Euro andata e ritorno, ma sarebbe disposto a farsi uccidere per non far costruire un metro di pulitissima strada ferrata. Quello pseudo-ambientalismo che in un paese con 3.000 km di costa non ammette che un solo metro di costa possa essere sacrificato a fare un rigassificatore che renda indipendente questo paese dagli umori di russi e algerini che domani potrebbero impedirci anche di fare il caffè. Quello pseudo ambientalismo che chiamato a risolvere (OGGI) il problema dei rifiuti in Campania, continua con i NO a tutto mentre il territorio muore OGGI e blaterano l’insultante chimera dei “rifiuti zero” non come il sol dell’avvenire ma come una soluzione a portata di mano che si traduce in nessuna soluzione. Gli elettori hanno letto, speriamo una volta per sempre, questo ambientalismo da rendita di posizione che critica l’esistente per non indicare soluzioni per oggi, ma per un futuro lontano, eppure pretende, oggi, non domani, quantità di posti di sottogoverno, assessorati, sottosegretari, ministri.

Intanto il prossimo parlamento farà schifo. Ultimo in Europa per numero di donne e alcune sono già pessime, come coscialunga Maria Vittoria Brambilla, la guerrafondaia Fiamma Nirenstein e Deborah Bergamini, la dipendente Mediaset mandata a fare la dirigente in RAI per decidere il palinsesto in modo da non danneggiare Canale5. Solo il PD riesce a portare un parlamento un 30% di donne, ma per l’UDC si scende giù giù fino al 2.7%. Di fronte a un tale miserrimo risultato cosa fa Silvio nostro? Critica la Spagna con la quale “sarà difficile collaborare con un governo con così tante donne”. Non c’è che dire, italiani: VE LO MERITATE BERLUSCONI.

A guardare bene qualcosa da celebrare c’è. Abbiamo parlato poche volte con l’eccellente Jean Leonard Touadi e pertanto non posso dirmene amico, ma celebro fraternamente la sua elezione a deputato nelle liste di Italia dei Valori. Nuove idee, nuovi progetti, per un’Italia dove tener viva la speranza.