Ahi, ahi, ahi, signora Annunziata, lei mi casca sul sondaggio

In otto tweet tra ieri e stamane il direttore della IPSOS, Nando Pagnoncelli, assesta un colpo mortale alla credibilità giornalistica di Lucia Annunziata e di tutta l’operazione Huffington Italia. Leggeteli dal basso verso l’alto.

Repubblica

 

Letto dal basso verso l’alto testimoniano la posizione di un professionista che difende il proprio lavoro da un uso distorto e palesemente strumentale. La sequenza di «non serio» dei tweet di Pagnoncelli, coglie perfettamente la situazione. L’Huffington post diretto da Lucia Annunziata, in un’esilarante precisazione, sostiene di aver liberamente preferito riferirsi a dati più vecchi degli ultimi disponibili al momento dell’articolo. «Non serio», ribadisce Pagnoncelli.

I numeri sono ovviamente interpretabili politicamente, ma quando lo si fa in maniera così disinvolta il risultato è esiziale per la credibilità della testata anche se giornalisti come Lucia Annunziata (la lista è lunga) continuano a pensare di poter torcere il braccio alle notizie per disinformare l’opinione pubblica. L’Huffington Post, del quale ad un paio di mesi dal lancio in pompa magna si diffondono risultati sempre più cupi in termini di lettori e condivisioni, riesce a far parlare di sé –come in questo caso- solo per il pessimo lavoro che sta facendo. Bene ha fatto Pagnoncelli a non chinare la testa rispetto all’onnipotente ex-presidente della RAI.

Il giornalismo di Lucia Annunziata, da sempre e dichiaratamente, non informa ma orienta, aggiusta le notizie secondo le esigenze di referenti politici ed economici. E così, con tutti i dubbi su sondaggi e sondaggisti, se un dato dice bianco, l’Annunziata si sente libera di dire grigio o addirittura nero perché il compito del giornalismo, com’ebbe a dire in una famosa puntata di Anno Zero condotta da Michele Santoro, è orientare, non informare l’opinione pubblica. Continuate così, autonominati grandi giornalisti, fatevi del male.