Un popolo di spadaccini e di Robin Hood ma non di atleti

mfront_pietromenneaAnche dalle Olimpiadi mi pare giunga un segnale di declino per l’Italia. Vinciamo solo in sport di nicchia, tradizionali, con un numero di atleti infinitesimale. Ci riempiamo d’orgoglio per le ragazze della scherma che non falliscono mai ed evitiamo d’interrogarci su quanti tirino ancora di scherma al mondo. Ci emozioniamo cinque minuti per lo slalom in canoa.

Palpitiamo per il tiro con l’arco e per una ragazzetta con buona mira che tira al piattello e che ha sfidato e battuto una ventina di rivali. Sono spesso sport statici, dove perfino un po’ d’adipe non guasta. Ci esaltiamo per il sangue freddo più che per il sudore, per i nervi d’acciaio più che per i muscoli. Oltretutto riempiamo d’oro (sembra che solo la Malesia paghi più di noi i medagliati) persone che si dedicano ad un passatempo più che a uno sport.

Ma le medaglie si dovrebbero pesare più che contare. E quelle italiane (anche se il CONI e il complesso mediatico non lo ammetterebbe neanche sotto tortura) finora pesano ben poco. I nuotatori, fino a ieri trasformati in dei dell’Olimpo, hanno fallito dimostrando poi di non saper neanche perdere. Ma soprattutto, da quando non abbiamo un atleta vero? Da quanto tempo non abbiamo un mezzofondista capace di farci sognare come i Cova o i Panetta? Un atleta in senso tecnico, uno che salta più in alto, più veloce, più forte. Non dobbiamo stracciare il mondo, ma almeno esserci, competere. Certo un Mennea o una Simeoni non nascono tutti i giorni, ma quant’è la base di quelli che sudano sulle piste per selezionarli? Vedremo quanto andranno avanti le squadre, soprattutto la pallavolo. Lo sport, per essere salutare, per non essere fine a se stesso, e per restituire qualcosa alle nuove generazioni, deve essere di massa. E non basta saper maneggiare un arco da migliaia di € per essere Robin Hood!

Riapro: 5/8/2012 11.44 Pensavo di essermi spiegato male sulla scherma ma non è così. Non ho mai detto che gli schermidori non sono atleti, ma che purtroppo il loro sport è diventato terribilmente di nicchia. Purtroppo oramai sui social network si commentano solo i titoli.