Più diritti civili nell’Argentina del XXI secolo, matrimonio egualitario, procreazione assistita, famiglie allargate

cristinaL’Argentina, soprattutto con la forza delle sue donne, e in particolare di Cristina Fernández, vuol continuare ad essere un motore di progresso e di diritti. Lo fa guardando alla società, alle fondamenta, alla maniera di come le persone vivono e amano, rompendo nodi che guardati dall’Italia sembrano collocarsi in un futuro remoto.

Molte sono le novità ma il punto fermo è il matrimonio egualitario, che non discrimina le coppie gay dalle etero. Si privilegia sempre e comunque la procreazione (soprattutto per facilitare quella artificiale) e si fotografano le famiglie allargate come una realtà centrale e da valorizzare soprattutto nell’interesse dei minori.

Si presenta così in Argentina il nuovo codice civile e commerciale che, nelle intenzioni della Presidenta Cristina Fernández, introietta in codici fermi al XX secolo prassi e comportamenti soprattutto familiari, propri del nostro secolo in modo da assicurare che la legge protegga la libertà delle persone di scegliere le forme di vita che ritengono più consone. Se ne conferma fulcro il cosiddetto “matrimonio egualitario”, già in uso, che non fa differenze di genere tra i coniugi in nessun campo, compreso quello delle adozioni. In due anni oltre 4.000 coppie omosessuali si sono sposate o hanno adottato figli vedendo riconosciuto il loro pieno diritto a scegliere con chi vivere la vita. “Cercavano di farlo passare come un fatto religioso –ha ribadito di recente Fernández- ma è un fatto squisitamente sociale che nulla ha a che vedere con la religione”.

Si ammoderna il diritto in tema di fecondazione artificiale facendo sempre prevalere (al contrario che in Italia) la volontà di procreazione della coppia. In questo contesto viene normata anche la cosiddetta “gestazione per sostituzione”. L’utero non si affitta, ma si potrà prestare per solidarietà familiare o amicale sempre sotto il controllo di un giudice ed escludendo qualunque retribuzione. Si semplificano le pratiche di adozione, considerando anche il parere del minore e s’introduce il concetto d’integrazione, proprio delle famiglie allargate del nostro tempo, ovvero la piena adozione da parte del nuovo coniuge di un figlio avuto in una precedente relazione.

Particolare è l’esclusione dall’eventuale regime di separazione dei beni tra i coniugi dell’immobile dove questi vivono. Il tetto coniugale è posto in una sorta di stato speciale nel quale il consenso di entrambi i coniugi è comunque richiesto. Vengono cancellati i termini temporali del divorzio. Se i divorziandi sono d’accordo, non hanno bisogno di attendere (e la separazione in Argentina non sanno cosa sia). Inoltre viene introdotto il concetto di proprietà comunitaria indigena, perpetua, indivisibile e inalienabile.

Una volta di più: Viva Cristina.