Il Messico non protesta per i morti di Lago Agrio

2008_03_11_8419 Almeno quattro studenti messicani sono stati assassinati dall’esercito colombiano nel massacro di Lago Agrio. Una quinta, Lucía Morett (nella foto) è rimasta ferita dalle bombe e anche così è stata abusata sessualmente dai militari colombiani che hanno invaso l’Ecuador per uccidere il numero due delle FARC, Raúl Reyes. Ma tutto questo non basta al governo messicano per protestare.
Verónica, Juan, Fernando e Soren sono morti. Solo Lucía ha la fortuna di poterlo raccontare. Erano cinque studenti messicani della UNAM di Città del Messico, la più grande università del mondo. Dopo aver partecipato nella capitale ecuadoriana Quito a un grande incontro internazionale di giovani bolivariani, avevano accettato di inoltrarsi nella selva alla frontiera con la Colombia ed incontrare i guerriglieri delle FARC. Come “la meglio gioventù” di questo mondo avevano coscienza sociale, inquietudini e lottavano per l’unità e la libertà del continente, l’America latina.

Scritto in esclusiva per Latinoamerica.