Perché nessuno si batte per la libertà di Filippo Pappalardi, il padre dei bambini di Gravina?

filippopappalardi Filippo Pappalardi, il padre dei due bambini di Gravina, Ciccio e Tore, è probabilmente stato un pessimo padre e un uomo violento e spregevole. O peggio.

O semplicemente è figlio dell’ignoranza che si scontra e perde con la modernità e con sé fa affondare chi gli sta intorno. Come è stato per l’atroce morte dei due bambini della quale è moralmente responsabile.

Ma da giorni è evidente, e l’autopsia appare confermarlo, non ne è stato, almeno penalmente, l’assassino. Eppure ne è stata confermata la detenzione con motivazioni che lasciano dubbiosi: “potrebbe tornare ad uccidere” ed un fantasioso “potrebbe inquinare le prove”.

Per giorni è stata pompata perfino una versione crudele quanto improbabile: “sono caduti perché scappavano dal padre e lui li ha lasciati morire”.

Ma non sorprende tanto la decisione del GIP di Bari, che ne ha confermato nei giorni scorsi l’arresto, quanto la totale assenza di voci che ne difendono i diritti civili. Non ci sono voci contro il giustizialismo, non c’è complotto della magistratura, né giudici da rimuovere e trasferire.

Filippo Pappalardi è un poveraccio, la giustizia non è uguale per tutti e il Re è come sempre nudo.