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Esco di rado XVIII – Tra il Partito Democratico e la Sinistra arcobaleno

giuliettochiesa sansonetti2 [1] Ho letto l’editoriale di Piero Sansonetti su Liberazione [2] di oggi e ne ho ricavato un’impressione desolante. L’UNICO argomento messo in campo è che siccome il PD poi si alleerebbe con Berlusconi, cosa che Sansonetti dà per sicura al 100%, allora bisogna votare per la Sinistra arcobaleno.

Ora io mi sforzo di credere, ma magari ho torto, che per evitare di avere Giuliano Ferrara Ministro della Sanità (Salute in italiano corrente), sarebbe più utile dare addosso a Ferrara che non a Rosi Bindi. E soprattutto vorrei che la Sinistra arcobaleno competesse col Partito Democratico sui programmi [3] e non sulle illazioni.

La campagna elettorale, come la rivoluzione, “non è un pranzo di gala”, ma sarebbero meglio le idee che le illazioni, posto che le idee, supponiamo, a sinistra non latitino.

Maurizio Guiducci pubblica su Giornalismo partecipativo Tutti contro il Pd, o la sinistra muore [4] di Giulietto Chiesa. L’ottimo Giulietto parte come Sansonetti, elencando una serie di motivi (spesso condivisibili) per non votare il PD dei quali il più importante è però di nuovo il (presunto) inciucio.

Poi, siccome Chiesa è più onesto intellettualmente di Sansonetti, ragiona anche su SA (SA mi suona Sturm Abteilungen, putsch di Monaco e lunghi coltelli, ma capisco che sia una deformazione professionale mia) e conclude: “se la SA sarà la sommatoria di quattro apparati io non andrò a votare”.

Oggi Alfonso Pecoraro Scanio ha nominato Grazia Francescato “garante dei Verdi nella Sinistra arcobaleno”. Che nel linguaggio politico vuol dire: la Francescato è il commissario politico dei Verdi che tratterà il Manuale Cencelli con le altre componenti della coalizione.

Cito questo episodio per evidenziare che la Sinistra arcobaleno è la sommatoria di quattro apparati, checché ne vogliano gli elettori. La Sinistra arcobaleno è un accordo tecnico tra quattro apparati (con i lunghi coltelli tra i denti l’un contro l’altro) per sopravvivere alla contingenza del Porcellum senza più la comoda ala protettiva dell’Unione. E se SA è la sommatoria di quattro apparati, quello di Giulietto Chiesa finisce per essere un appello all’astensione. Ovvero, pur partendo dalla stessa distanza dal PD, Sansonetti si ferma alla critica di questo per giungere alla conclusione che votare SA sia una soluzione. Mentre Chiesa, che volge uno sguardo critico anche alla Sinistra arcobaleno, giunge alla triste conclusione dell’astensione.

Nonostante i limiti del PD, è bene avere uno sguardo critico anche verso ciò che si muove alla sua sinistra. E sarà meglio avere un piano B che non sia l’astensione o il trattare Veltroni come se fosse un Facta o un Kerenskij al contrario.