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Aborto, un passo in più verso la criminalizzazione della 194 e della donna

pro-life-cartoon [1] Il caso della telefonata anonima che avrebbe provocato l’irruzione della Polizia in un ospedale napoletano dove nel pieno rispetto della legge si stava svolgendo un’interruzione di gravidanza terapeutica è un passo avanti verso la criminalizzazione delle donne e un attacco ai medici (spesso pochi) che si adoperano per il rispetto delle leggi della Repubblica e non si nascondono dietro un’obiezione di coscienza troppo spesso di comodo.

Nella vignetta: sul cartello “a favore della vita” e la stessa persona: “tocca il mio cartello e ti uccido”.

La mano, e la mente, che ha agito, sapeva di compiere un atto illegale e di valenza terroristica, che ha sicuramente provocato un trauma grave alla persona coinvolta, oltre a vari reati, come il procurato allarme e l’interruzione di pubblico servizio. Se non fosse un’odissea che la coinvolgerebbe per i prossimi vent’anni non dovrebbe lasciare nulla d’intentato per ottenere giustizia.

La settimana scorsa, ne scriveva Carlo Olivieri qui [2], con il documento dei ginecologi si è assistito ad un ulteriore tentativo di dare alle ragioni degli anti-abortisti delle fondamenta scientifiche. Con il caso [3] di Napoli [4] si passa alla criminalizzazione della donna, la donna Erode [5] nel senso tecnico del termine, ovvero fornendo alla Polizia la notizia di una interruzione di gravidanza come notizia criminis.

Il passo successivo oramai è il vero terrorismo, come negli Stati Uniti, dove dal 1993 [6] ad oggi sono state assassinate da fondamentalisti cristiani antiabortisti alcune decine tra medici.

In Italia siamo per il momento lontani da ciò. In questi anni il boicottaggio della legge 194 si è esplicitato con l’obiezione di coscienza, che in alcuni casi e alcune province è di massa. Alcuni medici si sono visti costretti a rinchiudere la loro vita professionale nel mero far rispettare la legge. E’ una scelta ingrata umanamente e professionalmente perché è evidentemente più grato far nascere i bambini piuttosto che il contrario. Ma cosa succederebbe se la pratica della delazione napoletana si generalizzasse? Se si trovassero la Polizia tutti i giorni e magari bande di fedeli urlanti sulla porta, quanti altri medici si sommerebbero all’obiezione per sfinimento? Cosa succederebbe se prendesse forma lo Squadrone bianco del quale parla Doriana Goracci qui [7]? C’è il pericolo che la moratoria diventi di fatto laddone non può esserlo di diritto?

Come è evidente, a due mesi dalle elezioni, il tema non può non essere politico e la CEI agisce in questo senso. Se fossimo negli Stati Uniti al partito pro-life (per la vita) si contrapporrebbe in maniera chiara e senza infingimenti un partito pro-choice (per la scelta). Il partito pro-life [8] è arrivato, lo ha fondato Giuliano Ferrara. Invece di fondare non un partito, ma almeno un fronte pro-choice, che difenda le buone ragioni della 194, da Silvio Berlusconi a Rosi Bindi, in molti ne sono turbati e chiedono flebilmente di lasciare la 194 (anche la difesa della 194) fuori dalla campagna elettorale. Temo che sarà difficile che li accontentino.