- Gennaro Carotenuto - https://www.gennarocarotenuto.it -

Anche i ballottaggi si possono risparmiare

vizzini [1]I ballottaggi insensati, tipo quello di Palermo con Orlando con +30% su Ferrandelli, o quello di Genova con +33% con Doria su Musso, possono essere evitati risparmiando sui costi della politica e sulla moltiplicazione dei candidati. Avviene in vari paesi, i risultati di queste amministrative impongono una riflessione anche in Italia.

Immaginate i patti scellerati che dovrà fare Ferrandelli per provare a vincere a Palermo partendo da 33.000 voti contro 90.000? O quelli del terzopolista Musso a Genova che ha preso 23 voti per ogni 100 presi da Doria? 

È una necessità democratica portarli al ballottaggio, considerando anche i cali fisiologici di affluenza al secondo turno per i quali potrebbero (nel remoto caso) vincere con meno voti di quelli ottenuti dal rivale al primo? Non sarebbe meglio evitare ballottaggi diseguali inducendo i partiti a non considerare il primo turno delle amministrative come una sorta di secondo turno delle primarie? Tale abitudine è uno svilimento della legge dei primi anni ‘90 sull’elezione diretta dei sindaci oltre che un ulteriore sintomo di crisi.

A Genova il secondo, terzo e quarto classificato, sommati insieme hanno preso quasi 20.000 voti meno di Doria. È giusto sceglierne uno quasi a caso (Musso ha preso 6.000 voti più del quarto, 15% contro 12.7% con il grillino Putti terzo al 13.9). A Palermo solo sommando i cinque candidati che lo seguono si superano i voti di Orlando. Per vincere Ferrandelli dovrebbe mettere insieme oltre alla lista di Vizzini, che già lo appoggiava (criticano Orlando ma con Vizzini [2] Ferrandelli sarebbe il nuovo che avanza?), anche quella di Micciché e quella di Grillo. Anche a Parma il secondo, terzo e quarto si collocano nell’acquario tra il 10 e il 20% dei voti. A Taranto l’estrema destra di Cito va al ballottaggio col 18% dei voti contro il 49.53% del candidato del centro-sinistra Stefàno. È opportuno dare un ulteriore diritto di tribuna a liste neofasciste? Discorsi simili possono farsi ad Agrigento, Alessandria, Como (dove si va al ballottaggio col 13%, una lotteria), Lucca (15%).

Soprattutto: si può diventare sindaci partendo da meno di un quinto dei voti al primo turno?

PROPOSTA: Se il candidato in testa ottiene almeno il 40 o 45% e ha un vantaggio consistente sul secondo (almeno 10 punti, come in Argentina, ma potrebbero essere anche di più, nel dubbio facciamo almeno 45% con almeno 20 punti di vantaggio) la partita dovrebbe essere considerata chiusa già al primo turno.

Purtroppo la politica non rinuncerà mai a un palcoscenico in più, a un giorno (due) di urne aperte in più, a un manifesto appiccicato su un muro col faccione del candidato… Del resto… come per gli armamenti, vorrete mica mettere in crisi l’indotto?