Le corruttele del centro-sinistra nell’Italia al punto di non ritorno

spigole431Il sindaco di Bari Michele Emiliano dice che non vuol dimettersi per una spigola. Ha ragione e torto allo stesso tempo. Ha ragione perché siamo in Italia, dove la dittatura dell’impunità, fino a che prescrizione non ci separi, ha oramai raggiunto livelli intollerabili e quindi non è reato accettare pesce fresco da personaggi equivoci, farsi regalare un appartamento vista Colosseo a propria insaputa, baciare un mafioso. Ha torto perché in un paese civile un politico serio si dimetterebbe per una spigola. E anche in un paese incivile come l’Italia un politico serio dovrebbe dimettersi per una spigola.

Chi mi legge da tempo sa con quanta preoccupazione valuti l’antipolitica, il qualunquismo del sono tutti uguali, lo sfascio del destra o sinistra per me pari sono. Ma adesso siamo al punto di non ritorno. La protervia difensiva del Cicoria Rutelli, la bomba a frammentazione dello scandalo Lusi, i favorucci familiari di Vasco Errani, le accuse al dalemiano Riccardo Conti (responsabile infrastrutture del PD), perfino l’innocente (?) spigola di Emiliano, lasciano senza fiato e soprattutto senza speranza. E non consola punto che si coniughino col sistema di corruttele affaristico-clientelari del PdL e della feccia padana.

Non smette d’indignare (e buona parte degli elettori di centro sinistra non vivono tale contesto come un fatto penale ma come un tradimento personale) ogni volta che un politico di centro-sinistra conferma che gli antipolitici e i qualunquisti, i reazionari nell’Italia del 2012 abbiano ragione. Un’intera generazione di politici ha trovato nel centro-sinistra il proprio strapuntino per fare esattamente quello che avrebbe fatto nel centro-destra.

Vi siete mimetizzati nell’Italia del re di bunga bunga e per vent’anni ci avete ricattati: “meglio noi che Berlusconi”. Spesso vi abbiamo creduti (ma chi scrive a Rutelli mai). Ma adesso non lo sappiamo più se davvero siete meno peggio voi. Non sappiamo più distinguere tra voi e i cloni di Berlusconi. Cosa ci cambia tra Boni e Penati? Che differenze dovremmo ancora leggere tra Rutelli e Cicchitto? Tra D’Alema e Gasparri? Tra gli affari loschi di centro-destra e gli affari loschi di centro-sinistra? Tra le spigole del generale Speciale e quelle del sindaco Emiliano?

Cancellare le ideologie, appiattirsi sul pensiero unico, sull’individualismo dominante, ha cancellato le idee, la partecipazione, qualunque passione civile, slegato completamente la politica dalla cittadinanza e stretto ancora di più i legami tra politica e affarismo. Anzi, guardate a Denis Verdini, la politica si fa per affari, si va in parlamento come a un consiglio d’amministrazione. Solo per i fatti propri. In questa deriva il centro-sinistra è completamente integrato mentre la crisi provocata dall’insipienza della politica, dalla connivenza con la finanza speculatrice, si mangia lavoro, salari, vita e il governo tecnico sa applicare solo vecchie fallimentari ricette neoliberali, che abbassano lo spread strozzando le famiglie. Vi siete mimetizzati dietro il governo dei tecnici credendo bastasse questo ad alleviare il vostro discredito. Non basta. Siete come Maria Antonietta e le Brioche. Continuate a ballare sul Titanic che affonda ma peggio fate, più vi difendete, più salvate le vostre poltrone, prebende, vitalizi, più fate fronte comune con i peggiori di voi meno ai cittadini può più importare di differenziare tra colpevoli e innocenti, uno, due o tre gradi di giudizio, condannati e prescritti, avvisi di garanzia e rinvii a giudizio, reati e comportamenti. Cresce, cresce la voglia cieca, inpolitica, di spazzarvi via. Cresce anche se non c’è nessun piano B in vista. Cresce la rabbia, il rancore cieco che in questi casi esplode sempre a destra. Ed è tutta colpa vostra.