“Ipazia” Vincenzi, che si paragona a Obama, e le primarie del PD

Vale la pena dedicare meno di un minuto all’ennesima pipì fuori del vaso della sindaca uscente di Genova Marta Vincenzi che dopo essersi paragonata a Ipazia adesso si paragona a Barack Obama che, a suo dire (falso) sarebbe stato esentato dalle primarie.

Al di là delle colossali differenze tra Italia e USA (ma perché i politici italiani quando pensano alle primarie pensano sempre e solo alle presidenziali statunitensi e non al fatto che si tengono in decine di paesi in forme diversissime?) la Vincenzi non si interroga sull’unico dato di fatto degno di nota. Alle primarie ha preso il 27% tra  i soli elettori di centro sinistra, presumibilmente oggi vale non più del 10-15% dei voti nella città che ha governato.

Non è la popolare sindaca Vincenzi, come le sarebbe piaciuto essere, è l’odiata sindaca Vincenzi, e più recrimina, più ci fa brutta figura. Ovvero ha fallito, si faccia da parte, non faccia scandalo, non dica cretinate. Una tale mancanza di cultura politica (e di partito, e di coalizione) porta al triste ragionamento che quelli che nei primi anni ‘90 pensavamo che la sinistra, l’ex PCI, avesse almeno una classe dirigente valida, preparata, coerente sbagliavamo di grosso.