The show must go on!

I giornali hanno parlato con prudenza e un filo di sorpresa del caso di Trento, dove un anziano è morto durante la messa senza che il prete si peritasse di interrompere il normale svolgimento delle funzioni.

La notizia si presta a interpretazioni contraddittorie: gli ultras, se ne muore uno, fanno un casino e se muore un soldato in Afghanistan si ferma la nazione. Ma se muore Claudio Villa (o si spara Luigi Tenco) durante la serata finale del Festival di Sanremo lo spettacolo deve continuare.

La tradizione cattolica (e di quasi tutte le culture del mondo) compone immediatamente il corpo del defunto per molte buone ragioni, sanitarie e di rispetto e decoro della salma e la prepara all’eterno riposo.

Sono operazioni che vanno fatte il più presto possibile. Perfino le guerre si fermano per recuperare i corpi dei caduti. Non stupisce tanto allora la messa che continua, anche se la foto raggela con quelle persone tranquillamente sedute. Magari effettivamente è proseguita in onore al defunto (ma un cero?). Quello che stupisce, o stupisce di più, è quella salma non composta coperta da un lenzuolo.

E’ il lenzuolo che stupisce. Il lenzuolo nella nostra società non si accosta all’anziano che si sente male in strada o in un luogo pubblico (un caso non così raro). Il lenzuolo è simbolo del morto ammazzato, il morto magari di mafia, che entra nelle case, anche trentine, dalla televisione. Alla messa della domenica nella parrocchia trentina sarebbe stato più semplice trovare quattro ceri che un lenzuolo e pochi si sarebbero stupiti nel vedere per qualche minuto il corpo dell’anziano in terra, ma composto e con una corona di rosario in mano e qualche candela. Ma hanno cercato un lenzuolo, forse per nascondere l’orrore della morte, forse per imitazione di uno spettacolo visto tante volte in TV. E se la morte di un anziano non viene trattata con ritualità millenarie (che forse vengono ritardate fino a vanificarle) ma come al TG, non ci si può stupire che lo spettacolo (o la funzione, o il servizio) debba continuare.