Italia 2013, rivince Silvio, il peggiore degli scenari possibili

Ho avuto un incubo. Lasciatemelo scrivere anche solo per esorcizzarlo. Napolitano, ch’è Napolitano, pressato dall’abisso sotto di noi, riesce a far dimettere Silvio Berlusconi e a fare un Governo del Presidente, presieduto da Mario Monti o chi per lui, ma non da un Letta o altro esponente del PdL. Evviva!

Questo governo, pieno di persone dabbene, ma appartenenti ad un certo coté culturale completamente interno al sistema monetarista che ci ha portato al disastro, fa quello che deve e sa fare: riforme lacrime e sangue come mai le abbiamo conosciute fino ad ora, dalle pensioni al pubblico impiego, facendo pagare sempre gli stessi, quasi tutti elettori di centrosinistra mentre intanto gli elettori di centrodestra rifiatano per lo scampato pericolo e, si riconcentrano sugli allarme sicurezza e maltempo e Jessiche e Omar e Amande e Zii Micheli e Anne Marie Franzoni, vite in diretta e port’apporta.

Ovviamente il Partito Democratico, uso obbedir tacendo, si compromette a dare i propri numeri al governo del presidente, senza fiatare per la salvezza (in senso monetarista, ovvero l’intervento è riuscito ma il paziente è morto), del paese. Va da sé che il governo del presidente, nel frattempo, grevemente, si scoprirà che durante la guerra faceva il seppellitore a Kathin, non può fare a meno di essere odiatissimo, bank run compreso per il prelievo dai conti correnti, meglio noto come Amato2 la vendetta. Tuttavia, per il bene del paese, il PD accetta ogni misura draconiana che la perversione di un tecnico possa pensare, pensioni ridotte, insegnanti licenziati, tredicesime abolite e quant’altro la mente di Tremonti aveva osato concepire ma Silvio non aveva osato realizzare. Si sa, per il bene del paese ognuno deve fare la sua parte e quindi, questo e altro.

Intanto anche il PdL appoggia il governo, ma in maniera più defilata, con continue sortite populistico demagogiche contro questa o quella misura (alla grembiuli alle elementari di Mary Star per capirci). Lo chiamano anche diversamente, almeno tra di loro. Se in pubblico è “governo del presidente” o governo tecnico e mugugnano sempre più vistosamente, in privato -mentre maturano le pensioni da parlamentare- lo chiamano “governo di tregua” anche se Ghedini non dà tregua manco pe’gnente per archiviare Mills, Ruby rubacuori e Valterino rubamazzo. Così la tensione internazionale si abbassa ma quella interna continua a crescere come una pentola a pressione. Su materie come il sistema mediatico, la legge elettorale, conflitto d’interessi intanto i tecnici non mettono le mani. Il loro mandato è tutto economico, per tutto il resto, per chi ce l’ha, c’è Mastercard.

Manca all’appello qualcuno? Sì. La sera stessa delle sue dimissioni, in una grigia serata di inizio novembre 2011, Lui ha preso un aereo per Antigua e non ha più rilasciato alcuna dichiarazione. Gli è costato mordersi la lingua ma adesso chi lo ha visto lo descrive in gran forma. Saune, massaggi, trattamenti di bellezza lo hanno ringiovanito di… 18 anni. Ha perfino firmato il nuovo CD di Apicella.

Ed eccolo lì, pronto a riscendere in campo. Le lacrime e sangue non sono colpa sua ma, come per l’ Euro di Prodi, di un odiatissimo governo voluto dai ribaltonisti del PCI-PDS-DS-PD e da quel comunista di Napolitano che nel ’56 guidava i carrarmati in Ungheria. I media sono ancora tutti in mano sua (sarebbe stato scortese per il PD chiedere di rimuovere Minzolini) e la legge elettorale è ancora il Porcellum… Gli italiani sono di bocca buona e non serbano rancore. Il programma intanto è succulento… azzerare le tasse, ridurre i parlamentari, un ponte per la Sardegna… Stai a vedere che è pronto per regalarci un nuovo incubo italiano?