La vergine e il drago (ovvero Mara Carfagna e la camorra)

«C’era solo una scelta che potevamo fare diversa a Napoli, con la Carfagna. Che avrebbe vinto. Ma non abbiamo avuto il cuore di consegnarla alla camorra». Con crescente frequenza Silvio Berlusconi la fa fuori del vaso ma quella con la quale ha commentato la sconfitta di Napoli è clamorosa nella sua sincerità. Non ha voluto mettere la sua protetta Mara Carfagna nelle mani della Camorra, ovvero del suo partito, il Popolo delle Libertà, ovvero Nicola Cosentino, suo luogotenente campano, che ha finora salvato dall’arresto. In questi decenni siamo passati dalla “mafia non esiste” al “con la mafia bisogna convivere” ma l’identificare il proprio stesso partito come criminalità organizzata tanto da “non aver cuore” di metter nelle mani di queste una propria protetta mediaticamente vincente è il segno di un paese da rifare dalle fondamenta cacciando via questa classe dirigente.