“migranti”, e se almeno nel lessico stessimo tornando a vincere?

Sentire perfino Silvio Berlusconi, ma anche i grandi giornali e telegiornali moderati, usare oramai diffusamente il termine “migranti”, fino a ieri bandito, è di grande soddisfazione.

Fino a ieri facevano a gara a usare termini più o meno sprezzanti se non apertamente razzisti per definirli. Oggi si piegano e accettano di far diventare di uso comune un termine neutro (Devoto-Oli: Persona che si sposta alla ricerca di migliori condizioni di vita) che negli ultimi anni ha rappresentato l’accezione politicamente corretta (se non proprio democratica o di sinistra) del fenomeno.

E se proprio dai “migranti”, dalla battaglia per i diritti dei migranti, dall’iniziare a riconoscerli come parte di noi, potessimo ricominciare a riconquistare quell’egemonia culturale persa da trent’anni?