“Conferenza nazionale della Famiglia” Le famiglie di sinistra?

famigliamacriIeri sera a “otto e mezzo” Carlo Rossella, uomo Fininvest da sempre e padre storico del giornalismo ultraberlusconiano, ha spiattellato lì che la “Conferenza nazionale della Famiglia” imbarazzata dalla presenza di Berlusconi, rappresenterebbe le “famiglie di sinistra” (nella foto la famiglia Macrì, che chissà mai che non sia di sinistra) e pertanto non farebbe testo.

Né Lilli Gruber, né Vittorio Zucconi in studio hanno saputo rintuzzare quella che era, oltre che un non senso, una balla spaziale tipo dire che Ruby è la nipote di Moubarak e che tendeva a coprire con una menzogna un fatto politico importante.

Per la cronaca:

la Conferenza nazionale della Famiglia, con tanto di patrocinio del governo, alla quale da settimane viene fatta pubblicità su tutti i media a spese dello Stato, nonostante non sia più di un convegno, e che si dichiara imbarazzata dalla presenza di Silvio Berlusconi, ha in programma interventi delle seguenti personalità:

GUIDO PODESTÀ – PRESIDENTE DELLA PROVINCIA DI MILANO – PDL
LETIZIA MORATTI – SINDACO DI MILANO – PDL
ROBERTO FORMIGONI –PRESIDENTE DELLA REGIONE LOMBARDIA – PDL
DIONIGI TETTAMANZI – ARCIVESCOVO DI MILANO

CARLO GIOVANARDI – SOTTOSEGRETARIO ALLE POLITICHE PER LA FAMIGLIA
MAURIZIO SACCONI – MINISTRO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI
GIANFRANCO ROTONDI – MINISTRO PER L’ATTUAZIONE DEL PROGRAMMA DI GOVERNO
MARA CARFAGNA – MINISTRO PER LE PARI OPPORTUNITÀ
GIORGIA MELONI – MINISTRO DELLA GIOVENTÙ

Nei giorni successivi interverranno decine di docenti di tutte le università cattoliche dell’universo (qui il programma completo), parlerà Eugenia Roccella e Alessandra Mussolini e infine chiuderà lo stesso Giovanardi. Non solo, Francesco Belletti, il presidente del “Forum delle associazioni familiari” che organizza il convegno, è un sociologo con un curriculum impeccabile da timorato di dio. Ha dedicato evidentemente molto tempo ad organizzare l’evento ed ha bramato per mesi la presenza di Berlusconi e di altri ras del cattolicesimo conservatore e del partito di governo a cominciare da Giovanardi e la Roccella.

Se Belletti dichiara che “la sua presenza [di SB] era prevista fin dall’inizio” ma adesso “ci imbarazza, è un fatto delicato. Il dibattito sui comportamenti pubblici e privati del premier non ci vede in sintonia” vuol dire che  Belletti si pone oggi un problema morale che fino a qualche settimana fa, nonostante Noemi, la D’Addario e ainda mais, non si poneva. Non solo, è noto che Berlusconi aveva pompato questo consesso (quanto ci costa?) proprio per rilanciare il patto scellerato con i cattolici (soldi a palate in cambio di omertà) e nel suo intervento da piazzista, programmato come apertura del convegno, avrebbe fatto la ruota servendo i soldi che Tremonti ha trovato per le scuole private cattoliche (ma non per gli insegnanti di sostegno, le borse di studio, la ricerca…).

Evidentemente Ruby, Perla, Nadia (e le altre ragazze del mucchio, compresa qualche ministra bunga bunga) stanno cambiando le carte in tavola perfino per quei cattolici “antimoralisti”, soprattutto lombardi, che hanno in questi anni costruito carriere da uomini di potere vincolandosi a Silvio Berlusconi organicamente ma che sono pronti a saltare su un altro carro.

In maniera sofferta Belletti neanche chiude le porte: “se Berlusconi sarà capace di proteggere il valore della famiglia, sarà sostenuto da noi. Non ce la sentiamo di dire ‘non si deve presentare’ ma da qui a lunedì mattina, quando è in programma il suo intervento, deve mandare un segnale diverso da quanto ha fatto finora. Deve fare una dichiarazione di impegno forte di distinzione fra la vita privata e l’impegno pubblico”. Non è un divorzio, magari è solo un rilancio per strappare ancor più soldi, candidature, vantaggi, ma chi ha coperto il bugiardo Carlo Rossella ha fatto un pessimo lavoro.