Due cilene fermate a Roma Tre; volevano srotolare a Michelle Bachelet uno striscione per i Mapuche

Jeannette Due signore, Violeta Valenzuela, di 50 anni, cittadina italiana di origine cilena, e Jeannette Paillan di 38, mapuche (nella foto), sono state fermate stamane nel piazzale antistante all’Università di Roma Tre, dove la presidente cilena Michelle Bachelet doveva inaugurare l’anno accademico.

Le due donne, assolutamente sole, circa 75 minuti prima dell’arrivo della Presidente, avevano iniziato a distribuire volantini che denunciavano la situazione dei circa 50 prigionieri politici Mapuche detenuti in Cile. Cinque di loro, insieme a 20 familiari, sono da sei giorni in sciopero della fame a oltranza per denunciare le condizioni di detenzione.

Violeta e Jeannette, la seconda è residente in Spagna, avevano con loro uno striscione arrotolato che chiedeva la liberazione dei prigionieri politici mapuche. Prima che potessero srotolarlo sono state bloccate dalla Polizia, che le ha portate in commissariato e le ha rilasciate dopo circa un’ora dietro la promessa di non srotolare lo striscione in territorio italiano.

Nei giorni scorsi, l’associazione pacifista Wenuykan della quale le due signore fanno parte -Valenzuela ne è la presidente- avevano inviato una lettera al Ministro per l’Università e la Ricerca Fabio Mussi, esponendo le loro ragioni perché la Laurea Honoris Causa, che sarà concessa domani a Bachelet dall’Università di Siena, venga cancellata. Ieri pomeriggio il vicepresidente dell’associazione, Gavino Puggioni, 60 anni, cittadino italiano residente a Como, ha ricevuto la visita della Digos che, mostrando a Puggioni la lettera indirizzata a Mussi, ha preteso di conoscere le iniziative previste dall’associazione per protestare contro la visita della Bachelet e, come nel caso di stamane, impedirle.

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