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Portorico: l’Università da un mese occupa contro la loro legge Gelmini

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Viva gli studenti! Quelli di Portorico, nel silenzio di quelli italiani. L’isola caraibica, da 112 anni semi-colonia statunitense arriva alle soglie del terzo mese di mobilitazioni e un mese di sciopero generale e occupazione per garantire un’Università pubblica libera, gratuita e di qualità che faccia ricerca scientifica e difenda il paese stesso contro la pretesa di privatizzazione voluta dal Mariastella Gelmini dell’isola, il governatore Luís Fortuño. L’Università di Portorico è una delle più gloriose istituzioni del paese, il luogo dove si può coltivare il pensiero critico, l’identità e si mantengono i fuochi della lotta per l’indipendenza nazionale dagli Stati Uniti. [2]

Lo sciopero universitario si inserisce nella coraggiosa, determinata, silenziosa (silenziata) lotta di tutto un popolo contro il veleno neoliberale che il governatore Fortuño sta iniettando nella società e se ne fa simbolo riconoscibile per tutto un popolo. Niente di nuovo Fortuño: nell’anno e poco più da quando è in carica per il Partito Repubblicano (che a Porto Rico prende il nome di Nuovo Partito Progressista, sic), ha già licenziato 15.000 dipendenti pubblici nella sanità, nella scuola, nei servizi sociali essenziali, nel suo programma che nel tagliare i servizi base dello stato sociale pretende la privatizzazione degli stessi spostando centinaia di milioni di dollari verso i lavori pubblici e grandi opere dominate da una cricca corrotta vicina al governatore stesso. [2]

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