Portorico: l’Università da un mese occupa contro la loro legge Gelmini

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Viva gli studenti! Quelli di Portorico, nel silenzio di quelli italiani. L’isola caraibica, da 112 anni semi-colonia statunitense arriva alle soglie del terzo mese di mobilitazioni e un mese di sciopero generale e occupazione per garantire un’Università pubblica libera, gratuita e di qualità che faccia ricerca scientifica e difenda il paese stesso contro la pretesa di privatizzazione voluta dal Mariastella Gelmini dell’isola, il governatore Luís Fortuño. L’Università di Portorico è una delle più gloriose istituzioni del paese, il luogo dove si può coltivare il pensiero critico, l’identità e si mantengono i fuochi della lotta per l’indipendenza nazionale dagli Stati Uniti.

Lo sciopero universitario si inserisce nella coraggiosa, determinata, silenziosa (silenziata) lotta di tutto un popolo contro il veleno neoliberale che il governatore Fortuño sta iniettando nella società e se ne fa simbolo riconoscibile per tutto un popolo. Niente di nuovo Fortuño: nell’anno e poco più da quando è in carica per il Partito Repubblicano (che a Porto Rico prende il nome di Nuovo Partito Progressista, sic), ha già licenziato 15.000 dipendenti pubblici nella sanità, nella scuola, nei servizi sociali essenziali, nel suo programma che nel tagliare i servizi base dello stato sociale pretende la privatizzazione degli stessi spostando centinaia di milioni di dollari verso i lavori pubblici e grandi opere dominate da una cricca corrotta vicina al governatore stesso.

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