Medici terroristi e morti sul lavoro. Due perle dalla radio di stamane

Il GR1 delle sette intervista un “terrorista islamico pentito”. Poi il giornalista ricorda tranquillamente che un mese fa una cellula di medici ha compiuto un attentato a Glasgow. Mi domando: l’opinione pubblica ha il diritto di farsi sfuggire la notizia che tutti i medici sono stati scagionati, ma un giornalista del GR ha questo diritto?

Giro su Radio3 per Prima Pagina. Questa settimana lo conduce tale Pierangelo Giovanetti, direttore dell’Adige di Bolzano. Ieri ci sono stati due morti sul lavoro, un ragazzo di 16 anni nella regione di Giovanetti e uno di 35 anni in Campania. Lui ignora completamente il secondo, neanche lo nomina, non esiste, nonostante tutti i giornali nazionali mettano insieme i due casi.

A lui del morto in Campania non importa. Interessa solo esaltare l’idealità del paradiso terrestre altoatesino. Si attarda sul ragazzo morto a San Candido con espressioni stridenti e declamatorie: un liceale che invece di andarsene in vacanza all’estero lavorava per pagarsi la pizza e il cellulare. Davvero si faceva il mazzo in cantiere per sfizio? E se invece di quei soldi avesse avuto bisogno sarebbe stata una vergogna? Un ragazzo di buona famiglia al quale non faceva paura la fatica. Considerare di buona famiglia chi non ha bisogno di lavorare porta automaticamente a concludere che chi ha bisogno invece NON è di buona famiglia. E’ repellente questa mentalità borghese da strapazzo per la quale è una vergogna aver bisogno di lavorare.
E’ un ragazzo morto per caso, perché gli è caduto sulla testa il tetto della casa dove lavorava. Morto per caso? E’ già chiusa l’inchiesta? E’ per caso che crolla un tetto con un ragazzo sotto?
E il ragazzo campano è morto invece di morte naturale? Non è importante che un ragazzo campano muoia sul lavoro? Ma già, lui di sicuro aveva bisogno di soldi e si sa come vanno questo cose, poi si figuri… in Campania signora mia…