Chi volete libero, Welby o Pinochet, Gesù o Barabba?

Luigi Borlenghi: Welby ha affermato pubblicamente di non riconoscere la dottrina della Chiesa in merito ad un punto essenziale ed ha agito di conseguenza chiedendo l’eutanasia. Pinochet, per quanto responsabile di atti di violenza fino all’omicidio, non ha messo in discussione tale dottrina, seppur contravvenendola. questa è la differenza.

Gennaro Carotenuto: Caro Luigi, dunque è tutto dottrina? Dunque sotto il vestito della Chiesa, dell’amore, del perdono, della carità, non c’è null’altro che il dogma?

Il torturatore, assassino, stupratore; torturatore, assassino, stupratore anche di preti, suore e centinaia di cristiani, Augusto Pinochet ha torturato, assassinato, stuprato in nome della dottrina e quindi merita la salvezza.

C’è salvezza per Pinochet, per un embrione, per una cellula staminale, ma non ce n’è per Piergiorgio Welby che ha osato mettere in dubbio la dottrina? Per molto meno ci fu la notte di San Bartolomeo.

Che meschinità si cela in questa chiesa burocratica che non sa vedere oltre una dottrina pensata e scritta da uomini per torcere le coscienze degli uomini. Che fine ha fatto il “segno dei tempi” conciliare? Tutto è legge naturale, dalla famiglia cristiana alla tortura di Pinochet in una inumana pretesa di fissità immutabile.

Questo pendolo che tocca il fondo con le scomuniche di Pio XII per risalire fino al Concilio e a Medellin riscende fino a Welby e alle scomuniche in Messico. Il cerchio si chiude e la Chiesa sta ritoccando il fondo… per quanta solidarietà le possa esprimere la CGIL o il direttore del TG3 per le parole in libertà di tal Rivera.
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