Riforma elettorale

Con Angelo Nathan, con Mauro Pigozzi e Paolo Gardella. Ricordo che si può ancora votare il sondaggio.

Angelo Nathan: Vorrei commentare l’ultimo vostro intervento sulla legge elettorale: la maggior parte delle osservazioni sono giuste e condivisibili, ma secondo me il problema non è tanto la presenza di liste bloccate senza possibilità di esprimere le preferenze: è vero che così la scelta degli uomini è tolta agli elettori e lasciata ai partiti, ma è anche vero che durante la prima repubblica è stato proprio il sistema delle preferenze a creare, soprattutto al sud, sistemi clientelari all’interno di quasi tutti i partiti dell’area governativa. Tra l’altro, se davvero si riducessero le dimensioni delle circoscrizioni, sarebbe comunque possibile intervenire sulla scelta dei candidati tramite primarie o simili, in maniera più efficace che non con le circoscrizioni di oggi, con più di venti seggi a testa.
Ma a parte questo, la vera mancanza delle bozze approvate dalle coalizioni è la mancanza di prerequisiti per la candidatura: nel momento in cui ci sono liste bloccate, per evitare fenomeni deteriori occorrerebbe fissare paletti del tipo: quote rosa, divieto per pregiudicati di essere candidati, e aggiungerei anche un tot di anni di domicilio (non solo residenza) nella circoscrizione in cui ci si candida, per garantire il rapporto tra parlamentare e territorio, ed evitare di mandare i "raccomandati" in circoscrizioni sicure. Naturalmente, nessuno di questi elementi è presente nelle proposte, però sarebbe importante che l’opinione pubblica si rendesse conto dell’importanza di questa materia, e facesse pressioni di conseguenza, altrimenti non sarà mai possibile arginare il fenomeno dell’assoluta autonomia e irresponsabilità della classe politica

Mauro Pigozzi: E’ ormai chiaro che la democrazia rappresentativa in Italia è totalmente fallita…io credo che la maggior parte dell’elettorato di sinistra sogni una svolta "Partecipativa" o "Diretta" come dimostra il successo delle primarie… infatti, ormai anche i leader dell’Unione non le vedono più di buon occhio, perchè si potrebbero allargare ad altre decisioni, non solo quelle (praticamente pilotate) del candidato premier o di un Sindaco, ma candidati alle politiche (solo i DS le hanno fatte, almeno a Reggio Emilia, ma piuttosto scontate…), scelte su enti locali ed altro. Nella mia zona (Emilia, perciò molto di sinistra!) è stato istituito un Parco Nazionale, dopo 5 anni di squallide battaglie politiche hanno trovato il Presidente, il classico politicante (quota DS) ex-Senatore…mai la popolazione non mai è stata coinvolta direttamente in qualsiasi tipo di decisione in merito a organi amministrativi, sede e altro! E’ anche da queste cose che si capisce che è un volere bipartisan il non cercare di cambiare le cose…

Paolo Gardella: Esterno il mio disappunto riguardo al ritenere una vergogna uno sbarramento al 3%. facendo due conti il 3% dei circa 35 milioni di italiani che votano significa circa un milione di persone, se poi ci fossero piu’ partiti attorno a questa soglia tale sbarramento significherebbe zittire le idee di diversi milioni di persone. A me sembra questa una vegogna! Vogliamo un sistema a tre o quatto partiti che propongano altrettante sfumature della stessa idea di societa’? Concordiamo unanimamente sulla necessita’ di evitare un guazzabuglio di voci caotiche in parlamento, ma qualche voce fuori dal coro (come ad esempio questa del suo blog) secondo me fa bene a tutti.