Fascismo

Con Angelo Moini, Francesco Fumarola, Stefano Cambi su Boia chi molla:

Angelo Moini: sono convinto che buona parte della situazione sia colpa di chi anche nella sinistra che, qualche anno fa, ha dato la patente di democraticità all’ex MSI ora AN. Erano e sono tuttora fascisti, sia nella mentalità che nei comportamenti reali. Ora ce li ritroviamo in tutte le istituzioni che parlano e sparlano come gli pare senza che nessuno dica nulla.
Adesso la sinistra si fa ancora più male sciogliendo quello che rimaneva del PCI nel PD senza che la base venga realmente informata, e ci sia una VERA consultazione, non solo votazioni dopo una breve discussione perchè poi bisogna votare, e i voti sono molto spesso spinti dalla dirigenza locale. Nel corso del congresso della mia piccola sezione ho fatto notare a tutti che non vedevo più nella sede nè un simbolo nè una bandiera del PCI,come se se ne avesse vergogna;l’unico ricordo era solo una stampa di Enrico Berlinguer molto molto perplesso!
Sono quasi stato redarguito dai funzionari dicendo che il mondo deve andare avanti!
Ho risposto che il mondo deve anche ricordarsi della storia e che chi non ha memoria del proprio passato è destinato male. Il punto secondo me è proprio questo, non abbiamo memoria e non siamo stati capaci di far spiegare la storia VERA nella scuola, che è il punto di formazione iniziale delle coscienze insieme alla famiglia, che però non ha più il tempo o la voglia di farlo. Bisogna tornare a dare il proprio nome alle cose e dire che il fascismo è tornato.

Francesco Fumarola: Ottimo, ma magari da integrare con le dichiarazioni di Violante, Napolitano e Bertinotti che in questi anni hanno dato loro spazio, impegnato con decine di aggressioni e con alcuni covi squadristi (Casapound e Associazione "Futurista") aperti a Roma.

Stefano Cambi: non c’è solo il sito da Lei indicato, ne ho trovati altri come www.mussolini-hitler.com, o quello di alcuni burloni della mia città (prato) a nome L’ultima Thule, e credo che cercando, ci sia un bel po’ di schifo, nella rete. Sulla mancata persecuzione giudiziaria dell’apologia di fascismo mi interrogo da più di trent’anni.


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